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Squadra Mobile, su Canale 5 lo spin-off di Distretto di Polizia con il ritorno di Ardenzi

Su Canale 5 Squadra Mobile, lo spin-off di Distretto di Polizia che riporta in tv Roberto Ardenzi, adesso a capo di una squadra alle prese con casi legati alla cronaca quotidiana ma anche con altri problemi

pubblicato 20 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:04

Torna in tv uno dei personaggi più apprezzati di Distretto di polizia: il protagonista di Squadra Mobile, in onda da questa sera alle 21:10 su Canale 5, è infatti Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi, qui l’intervista di Blogo), uno dei personaggi che il pubblico che seguiva la fiction ricorda di più.

Dopo aver lasciato il X Tuscolano, Ardenzi era entrato nell’Antimafia, ma ora lo ritroviamo a capo della Squadra Mobile, dove lavora a casi legati alla cronaca di tutti i giorni. Il protagonista, adesso, ha una nuova squadra con cui lavorare: l’Ispettore Isabella D’Amato (Valeria Bilello), che si occupa dei casi di stalking; Sandro Vitale (Antonio Catania), poliziotto alle prese con l’alcol; Giacomo Polena (Pippo Crotti, qui l’intervista di Blogo), che deve anche occuparsi del figlio dopo essere stato lasciato dalla moglie; le poliziotte Roberta Cruciani (Elena Di Cioccio) e Valeria Goretti (Serena Rossi, qui l’intervista di Blogo), sempre disponibili sul lavoro e le reclute Riccardo Pisi (Marco Rossetti) e Marcello Oliviero (Marco Feroci).

Ad aiutare Ardenzi, però, ci sono anche il Vicequestore Zaccardo (Marta Zoffoli) e l’amico e collega a capo della narcotici Claudio Sabatini (Daniele Liotti, qui l’intervista di Blogo). Proprio quest’ultimo riserverà al protagonista una serie di sorprese che lo costringeranno a dover prendere delle decisioni difficili e lo metteranno di fronte a situazioni che lo colpiranno.

La serie segue anche la vita privata di Ardenzi: non rivedremo la moglie Francesca Volta (Valeria Milillo), ma vedremo Mauretta, figlia sua e di Angela (Carlotta Natoli), ora studentessa universitaria e critica verso l’eccessivo spazio dedicato al lavoro del padre.

Squadra Mobile segue anche casi legati alla cronaca quotidiana cercando, rispetto agli altri polizieschi, di raccontarli dal punto di vista delle vittime. Gli argomenti toccati saranno contemporanei: dallo stalking al cyber bullismo, passando per le violenze ed il razzismo. Casi che spingeranno i personaggi a dover lavorare per risolverli ed aiutare le persone che chiedono loro aiuto.

Squadra Mobile, prodotto da Rti e Taodue, ha il soggetto di serie di Pietro Valsecchi, e gli story editors sono Angelo Carbone e Barbara Petronio, per la regia di Alexis Sweet. Quest’ultimo, parlando della fiction, ha sottolineato come abbia cercato di raccontare i casi con un ritmo diverso, ispirandosi al cinema ed alle serie tv americane:

“Quando mi hanno offerto di dirigere la prima stagione di ‘Squadra Mobile’, dopo aver letto i copioni, ho capito subito che avevo tra le mani una grande opportunità, ovvero la possibilità di intraprendere un nuovo cammino rispetto allo stile tradizionale dei polizieschi italiani. ‘Squadra Mobile’ non è il classico action. La tensione e l’intrigo nascono dai conflitti personali dei protagonisti piuttosto che dai crimini che affrontano. È questa la forza della serie. Questa nuova prospettiva mi ha portato a trattare la serie come se fosse un documentario sulla vita degli otto poliziotti protagonisti. Come riferimenti stilistici ho utilizzato il film del 2011 Polisse di Maiwenne e la serie Southland (2009-2013) di Ann Biderman, dove il giallo rimane in secondo piano rispetto all’umanità dei poliziotti”.

La presenza in Squadra Mobile di un attore apprezzato dal pubblico come Tirabassi e del personaggio da lui interpretato potrebbe incuriosire i telespettatori e permettere così alla serie tv di riprendere il poliziesco con le dovute modifiche.


Squadra Mobile