Home Senza Peccato, Milo Infante a Blogo: “Seconda edizione molto più forte. Abbiamo scavato nelle storie dei ‘ragazzi cattivi'”

Senza Peccato, Milo Infante a Blogo: “Seconda edizione molto più forte. Abbiamo scavato nelle storie dei ‘ragazzi cattivi'”

L’intervista a Milo Infante in vista dell’inizio della seconda stagione di Senza Peccato su Rai2

pubblicato 16 Aprile 2015 aggiornato 2 Novembre 2020 10:11

Prima della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di Senza peccato, in onda domani sera alle 23.50 su Rai2, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Milo Infante per farci illustrare novità, curiosità sul suo personale viaggio nel mondo dei giovani.

Ciao Milo. Quale è il filo conduttore che muove questa seconda stagione?

Il filo conduttore è quello che lega le storie dei ragazzi che si raccontano ai nostri microfoni. Devo dire che questa seconda edizione è molto più forte, molto più dura. Rimane, come filo conduttore, il racconto dei ragazzi, però, questa volta, molto più interiore. Siamo andati a toccare le loro paure ma anche i pericoli che, oggi, corrono i giovani. Il risultato, a volte, è davvero incredibile.

Quali sono le storie che affronterai durante questo nuovo percorso?

Il grande valore aggiunto di una seconda stagione è quello di non ripetere gli stessi errori della prima. Abbiamo avuto la possibilità di scavare un po’ di più in quelle storie di quei ragazzi che noi chiamiamo ragazzi cattivi, da abbandonare. Siamo andati nelle carceri, nelle comunità, non ci siamo limitati a raccontare la loro storia come fatto di cronaca. Ci siamo interrogati sul perché, analizzando il loro percorso e soprattutto su cosa stesse pensando in quel momento. Questa trasmissione si pone delle domande ed ottiene delle risposte che devono far riflettere noi adulti.

Hai avuto dei raffronti dopo la messa in onda del primo ciclo di puntate da parte dei ragazzi e loro familiari?

Il raffronto maggiore dopo la prima edizione è stato che molte scuole ci hanno chiesto le puntate da mostrare. Questo ci fa piacere perché crediamo di aver fatto un buon lavoro ma soprattutto dà un dato importante ossia che i ragazzi hanno bisogno di un’informazione riguardo la propria vita. Ad oggi, le scuole non sempre hanno gli strumenti idonei per poter raccontare e spiegare in maniera chiara quello che sta accadendo.

Ti soddisfa la collocazione del venerdì sera?

No (ride, ndb). Non mi soddisfa nel senso che la rete ha delle esigenze, la seconda serie di Senza Peccato è arrivata non prevista in questi tempi per cui abbiamo dovuto cedere il martedì, una data in previsto che non possiamo rivendicare, c’è un programma importante della rete in quella fascia. Se potessimo andare in onda prima della mezzanotte saremmo molto contenti ma più che altro sarebbero contenti i genitori.

Si può fare buona tv senza pensare agli ascolti?

Si deve fare una buona tv che faccia ascolti. E’ ingiusto dirlo pensando a chi fa buoni ascolti facendo buona televisione. Forse è venuto il momento di dare per assodato che finalmente gli italiani hanno capito come si fa il soffritto. In televisione non proponiamo solo programmi di cucina ma andiamo oltre, c’è tutto un mondo legato alla famiglia e ai giovani che deve essere riproposto.

E sulla bulimia di programmi che trattano cronaca nera a tutte le ore del giorno… che ne pensi?

Se un programma tratta di cronaca nera per bulimia, fame, voracità è sbagliato. Se una trasmissione, affronta la cronaca come strumento per mostrare ai telespettatori o lettori di giornali o siti una società che sta cambiando e, a volte, propone delle situazioni negative, allora è un grande valore sociale. La linea di demarcazione è il voyeurismo, sbirciare dal buco della serratura, morbosità eccessiva. Non è un problema delle televisioni, ci sono siti di autorevoli giornali e quotidiani che, in occasioni di grandi sventure vanno avanti per mesi a cavalcare l’onda della notizia. Televisioni, giornali, siti internet… se c’è da organizzare una moratoria, organizziamola tutti!

Grazie ed in bocca al lupo!

Rai 2