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Michele Venitucci, da uno striptease ai Ris

Michele Venitucci, chi è costui? Il nome non vi dirà subito granché, ma basterà ricordarvi che è tra i protagonisti della fiction Ris – Delitti imperfetti, in onda su Canale 5 tutti i giovedì. Interpretando il ruolo del tenente Rinaldi, era entrato nel cast nelle ultime puntate della serie precedente. Ora è diventato uno dei

19 Gennaio 2008 10:25

Michele Venitucci ris Michele Venitucci, chi è costui? Il nome non vi dirà subito granché, ma basterà ricordarvi che è tra i protagonisti della fiction Ris – Delitti imperfetti, in onda su Canale 5 tutti i giovedì. Interpretando il ruolo del tenente Rinaldi, era entrato nel cast nelle ultime puntate della serie precedente. Ora è diventato uno dei personaggi fissi della stagione in corso, con tanto di baffetti e un grosso neo sullo zigomo sinistro che costituiscono ormai la sua carta d’identità artistica:

“Quando sono entrato mi hanno buttato letteralmente sul set. Il regista mi ha guardato un attimo. ‘Tagliate un po’ i capelli, e via la barba’, ha detto. ‘Lasciate solo i baffetti’. Ho supplicato Valsecchi di poterli tagliare, ma niente. Non so perché, ma, per un motivo o per l’altro, mi toccano sempre personaggi coi baffi”.

Poi c’è la storia del neo. Quando il suo agente, dopo un provino fallito, gli chiese se avesse mai pensato di toglierselo, per lui fu un vero choc, perchè da piccolo era un suo complesso e andava in giro con una mano sulla faccia per nasconderselo. Invece, qualche tempo dopo, fu proprio il neo a fargli ottenere la sua prima parte al cinema, diventando un marchio di riconoscimento anche ai provini. Ad un casting, ad esempio, ha portato un monologo sul neo che decideva di andare dall’analista, concordandolo con il suo agente. E la cosa ha funzionato, visto che è stato preso nel film Tutto l’amore che c’è di Sergio Rubini dove cercavano ragazzi pugliesi.Il nostro Venitucci, infatti, è nato a Bari, da cui ha poi deciso di andar via per inseguire il sogno di diventare attore:

“Era quello che desideravo fare, ma non sapevo bene come. Poi, è successo che sono partito militare. E’ stato un anno fondamentale, ha cambiato la mia vita. Sono diventato trombettiere della marina. Ho girato il mondo e ho storie meravigliose che un giorno racconterò ai miei figli. A Boston un tipo davanti a un pub ci fece segno di entrare. Pensavamo fosse un locale di striptease. Era un festa di addio al nubilato. Fummo assaliti da una cinquantina di donne. Ci strapparono le divise di dosso e, alla fine, lo spettacolino lo facemo noi. Quello che accadde dopo può immaginarlo”.

E’ dopo quest’esperienza che si è dato anima e corpo alla recitazione. Nel caso dei Ris, lo ha chiamato direttamente il produttore Pietro Valsecchi. Ma è la prima volta nella sua carriera che dice di aver ottenuto una parte senza provino:

“Per uno come me, che non ha una lunga esperienza professionale, è giusto provare tutto. Facendo i Ris mi sono confrontato con i miei limiti. Al cinema sei protetto, giri due scene al giorno, fai le prove, il regista è un regista vero. In televisione di scene ne fai sette, con due, tre ciak al massimo per ciascuna, i registi non sempre hanno personalità. Fare Tv ti fortifica”.

Una conclusione, la sua, decisamente “onesta”.

[Fonte Vanity Fair]

Michele Venitucci dei Ris

Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
Michele Venitucci dei Ris
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