Home Morgan Quelli che il calcio, Morgan: “Vengo rapito dal demone televisivo, non ho briglie né freni”

Quelli che il calcio, Morgan: “Vengo rapito dal demone televisivo, non ho briglie né freni”

Morgan show a Quelli che il calcio.

pubblicato 22 Febbraio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 18:13

Quelli che il calcio, il contenitore domenicale di Rai 2 dedicato alle partite del campionato di serie A, ha ospitato oggi oltre J-Ax, anche il cantautore e discusso giudice di X Factor Morgan e il comico ed imitatore, nonché conduttore in Tv e radio, Max Giusti.

Quelli che il calcio, 22 febbraio 2015: Morgan

Morgan, dopo essersi esibito piano e voce con il brano Destino Cattivo (La Patetica di Beethoven), si è sottoposto ad una breve (pochi minuti davvero) intervista di Nicola Savino.

Si è parlato naturalmente del libro “Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio” scritto dal cantautore e dei 5 soggetti presenti nel titolo:

Grande Morgan cosa? Quando dicono grande penso tra parentesi: “Grande stron*o”? Pirla? Grande, diciamo, personaggio!? Comunque questo titolo perché? Non lo so, mi è venuto di getto. Perché effettivamente poi sono 5 momenti dell’anima, sono delle parti di me, che compongono me. Non perché io sono stron*o, ma perché gli stron*i sono in me. Intendo la metafora nel senso di averci a che fare.

Quando Savino gli dice che il suo libro l’ha letto tutto, Morgan ne approfitta per ringraziare Caparezza che ha detto la stessa cosa:

Ma dai veramente? Sei fantastico. Anche Caparezza. Ha detto “Ho viaggiato con la compagnia di Morgan e ho letto tutto il suo libro”. Lo ringrazio molto, ma dov’è andato, a Sidney? Sono 290 pagine.

A commento della frase presente nel suo libro in cui dice che quando fa Tv si chiude poi in casa per 3 giorni perché si vergogna, Morgan ha aggiunto:

C’è da vergognarsi per certe cose sinceramente. Perché lo faccio? Perché non sempre si può controllare quello che si è innanzitutto. E poi vengo rapito da un demone che è proprio quello televisivo, che tu ben conosci, ma che domini. Molto spesso esagero, diciamo che c’è una specie di amore per l’eccesso nella comunicazione e soprattutto sono uno che non ha molte briglie, molti freni. E’ per questo che spesso mi sono rivelato nudo, ho detto tutto, ed è quello di cui poi mi vergogno perché bisognerebbe tenersi anche i segreti.

Poi si è parlato della sua casa, definita buia:

Non lo so perché, non ci sono le lampadine, ieri le ho fatte comprare. Ma no, perché è un palcoscenico casa mia. C’è il pavimento in legno molto scuro quasi nero, poi c’è il sipario. Anziché le pareti divisorie ho deciso di mettere dei sipari perché sono mobili e sono pesanti e attutiscono il suono, quindi suoni molto asciutti. Perché quando si entra in casa mia si entra in scena, è quando si va fuori che si va nell’oscena, nell’oscenità.

Alla domanda di Savino se abbia visto Sanremo ha risposto:
Ma quando? Nell’86 l’ho visto. Si li ho fatti nel ’94 e nel 2001. Non ho avuto tempo di vederlo, dovevo studiare Bach. Però mi hanno detto che è stata un’edizione molto bella, mi sono arrivati degli sms degli amici:”Quest’anno finalmente ha vinto una bella canzone, ecc ecc.”. Quindi complimenti anche a Caccamo.

Citando il solo vincitore dei Giovani sembrerebbe quasi una frecciatina lanciata indirettamente ai vincitori Big (che sempre giovani sono) Il Volo. Di qui la domanda diretta “Quella dei tre ragazzi non ti piace?” del conduttore a cui Morgan risponde scaltramente citando Simona Ventura:

Certo che mi piace, ma non l’ho sentita. Se la sento mi piace senz’altro. Anche le altre mi piacciono. Se il pubblico garantisce.. Direbbe la tua predecessora Simona Ventura che se il pubblico dice che è bella, la canzone è bella.

L’intervista si chiude con una imitazione di Battiato fatta dallo stesso Morgan che poi, a Savino che gli “rimprovera” 30 minuti di ritardo, replica con il celebre “Capra capra capra” di Sgarbi e infine chiosa con un endorsement (ironico?) a Mamma Rai:

Ciao Rai, amo la Rai.. E’ come tornare a casa. Perché Sky è electro, ma la Rai è funky.

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