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Faccia a faccia D’alema – Castelli

Si è svolto ieri il primo faccia a faccia elettorale tra due leader dei diversi schieramenti, Massimo D’Alema per L’Unione e Roberto Castelli per La Casa delle Libertà. I due, per dare un forte segnale al Paese che sta attraversando un momento piuttosto difficile, hanno scelto come campo dello scontro l’arena più neutrale a disposizione

3 Ottobre 2005 16:17

Si è svolto ieri il primo faccia a faccia elettorale tra due leader dei diversi schieramenti, Massimo D’Alema per L’Unione e Roberto Castelli per La Casa delle Libertà. I due, per dare un forte segnale al Paese che sta attraversando un momento piuttosto difficile, hanno scelto come campo dello scontro l’arena più neutrale a disposizione della tv in chiaro, La7, e per non correre il rischio di venir invischiati in qualche partigianeria o strumentalizzazione, da una parte o dall’altra, dei soliti giornalisti partigiani (da una parte o dall’altra), hanno deciso di dare un segnale ancora più forte e si sono affidati a un moderatore assolutamente superpartes: la redazione sportiva di La7. Già, perché i due si sono sfidati in un commento all’ultimo sangue, pregno di passione e razionalità, come nello stile degli oratori ciceroniani, delle regate dell’America’s Cup di ieri. Il tutto come da Vespa, per altro, con l’inizio affidato a D’Alema e poi l’arrivo di Castelli (purtroppo non annunciato dal famoso campanello, per evidenti problemi di copyright), reduce egli stesso da una regata. Meraviglioso. Come non cogliere la sottile e proverbiale ironia di D’Alema, che in una geniale modernizzazione del politichese che fu, ha utilizzato per tutta la trasmissione astrusi e tecnicissimi termini nautici, per cercare in realtà di mettere Castelli alle strette sulla manovra Finanziaria escogitata dal governo e sugli scottanti temi della legge elettorale e della crisi interna alla maggioranza. E con quale grazia si è districato il ministro, tra scotte della randa e vele cazzate, che ha argomentato con la solita precisione e un inedito ma altissimo senso della metafora ogni scelta del governo di cui fa parte.
L’unica leggerezza dei due è stata forse non accorgersi che mentre commentavano le prestazioni delle diverse barche in competizione, un’altra nave, ben più grossa, stava decisamente andando a fondo. Lentamente, ma inesorabilmente. Aspettano che qualcuno cominci ad abbandonarla?
Per la cronaca, La7 ha registrato un grande successo di ascolti per questo evento, con uno share oscillante tra il 5 e l’11%.