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Scherzi a parte, Paolo Bonolis presenta la nuova edizione: “Diversa dal passato”

Tra le vittime degli scherzi Antonio Razzi, Alba Parietti, Paolo Ruffini e Paolo Brosio

pubblicato 6 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 20:10

Paolo Bonolis ha presentato sul settimanale Tv Sorrisi e Canzoni (che gli ha dedicato la copertina) la nuova edizione di Scherzi a parte, firmata da Davide Parenti de Le Iene. Si tratta di due puntate in onda il 12 e il 19 gennaio su Canale 5 condotte dall’ideatore di Avanti un altro, dal 2015 passato a Gerry Scotti.

Il conduttore ha evidenziato il punto di forza della nuova edizione dello storico programma Mediaset, che manca dagli schermi dal 2012 (alla conduzione c’erano Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu):

Gli scherzi sono fatti con uno spirito diverso dalle edizioni precedenti. Questi non potrebbero essere fatti a chiunque, come sarebbe stato, per esempio, mettere una tigre in giardino. Le Iene hanno fatto un gran lavoro preventivo nel cercare di individuare le fragilità e le debolezze della vittima. Lo stesso scherzo ad Alba Parietti e Amadeus non sarebbe stato applicabile a me o a lei che mi sta intervistando. E poi la preparazione è interessante, per esempio nello scherzo a Paolo Ruffini c’è tutta una mappatura tecnica alla ‘Mission impossible’ su come si è arrivati a portare determinati oggetti nel luogo dello scherzo.

Bonolis ha svelato alcuni nomi di vittime degli scherzi. Oltre al senatore Antonio Razzi (della cui ospitata Blogo ha mostrato le foto in anteprima), sono stati bersagliati Alba Parietti, Paolo Ruffini, Nina Moric (secondo Chi) e Paolo Brosio. Proprio quest’ultimo, ha raccontato Bonolis, “ha avvertito un disagio profondo” dopo lo scherzo. Questo perché “l’emotività della vittima viene colpita in maniera talmente forte che chi ha fatto lo scherzo si sente con la coscienza parzialmente compromessa”.

Bonolis ha spiegato di aver collaborato soltanto ai due scherzi realizzati nel corso delle serate (già registrate) “a una soubrette e a un onorevole”. A lui spetta il compito di intervistare le vittime degli scherzi e di pronunciare un “breve monologo sull’argomento dei vari scherzi”. In studio “niente balli e niente orchestre” e nemmeno il fido Luca Laurenti. Anche se:

Poi se il pubblico ci vorrà bene, potremmo andare avanti e mi farebbe piacere che Luca fosse della partita.

Dopo aver ostentato una certa umiltà rifiutando l’appellativo di ‘star’ perché “io non sono nulla, non so ballare, non so cantare, non so recitare”, e aver ribadito che in tv “di sicuro io non voglio insegnare niente”, Bonolis ha accettato di fornire un consiglio a Carlo Conti, a febbraio sul palco del Festival di Sanremo:

Gli direi giusto ‘Divertiti, prendila con leggerezza, è pur sempre una festa’. Condurre Sanremo è più semplice, quello che è davvero complicato è la direzione artistica. Devi organizzare centomila cose, avere un’idea forte, essere teoricamente innovativo e soprattutto farti carico di un budget dal quale non devi sforare. Impiegammo sei mesi per preparare la grande innovazione dell’edizione 2006. E per il 2009 ci prendemmo un intero anno. E infatti riuscirono molto bene.

Paolo Bonolis