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RaiTre 2014, Scanzi si sfoga con Mia Ceran: “Con Vianello i risultati tanto buoni non sono stati”

Che fine ha fatto Mia Ceran dopo Millennium? Sta lavorando a un nuovo progetto di seconda serata. Scanzi l’ha intervistata su La3, decantando La7 alla faccia di Rai3

pubblicato 27 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 20:24

Finisce l’anno ed è tempo di bilanci. Ad aiutarci in tal senso è Andrea Scanzi, che nel suo Reputescion ha recentemente fatto le pulci al Direttore di RaiTre, Andrea Vianello, per il calo della sua rete (per cui si parla dell’arrivo di un nuovo Direttore).

Dal flop di Masterpiece e Questioni di famiglia (quest’ultimo soppresso a tempi di record) al ripensamento sul Che tempo che fa della domenica e Report al lunedì, dallo scarso riscontro del presidio di approfondimento estivo al de profundis di Ballarò dopo la dipartita di Floris. Insomma, non si può dire che Rai3 abbia passato un anno felice e Scanzi lo ha denunciato ben bene:

“RaiTre con la gestione di Andeea Vianello ha alternato dei buoni risultati a dei risultati che tanto buoni non sono stati, anche d’estate. E quanto a Ballarò, dopo essere partito molto bene, il gap si è ristretto, fino ad arrivare al pareggio in alcuni casi con DiMartedì”.

A cercare di mitigare i suoi toni è stata l’ospite Mia Ceran, conduttrice dello stesso Millennium che comunque ricorda con gratitudine:

“Millennium è stato un frullatore, un’esperienza di grande orgoglio e di grande soddisfazione per aver avuto una prima serata su Rai3 a 27 anni, un’esperienza divertente divisa con due colleghe. La televisione estiva è sempre un po’ più leggera, un’autogestione come si direbbe a volte, ci sono meno briglie ma anche ovviamente più falle nel sistema. Io ho guadagnato da quest’esperienza, è stato un successo personale. per la rete non sta a me giudicare, deve farlo il Direttore”.

Quanto all’ipotesi che fosse lei stessa a condurre Ballarò, ha risposto diplomaticamente:

“La prima scelta è sempre stata Giannini, è andata così ed è bene che sia andaracosì. Nel mio piccolo so quale sia la difficoltà per cercare di trovare una chiave per la politica. L’affanno della prima conduzione… conosco tutte queste cose. Per questo immagino stiano facendo un buon lavoro”.

Poi la Ceran ha commentato cosa cambia nel lavorare a RaiTre o a La7:

“E’ molto diverso lo spirito delle due azienda. A La7 c’era un entusiasmo fortissimo di una rete che cresceva e trovava la sua identità, quando ci ho lavorato io. Quel tipo di carica che ti dà l’ambizione di diventare sempre più grande… dell’underdog. Rai3 ha, invece, una strana atmosfera, Guglielmi diceva ‘non è una rete, ma uno stato d’animo’. Secondo me esiste ancora, ho avuto molto l’orgoglio di lavorarci, ci ho creduto. Secondo me molte persone lo sentono ancora”.

Oggi la giovane giornalista freelance sta lavorando a un progetto di programma di approfondimento di seconda serata, da proporre a vari network.

Rai 3