Home La7 Servizio Pubblico, Cairo: “Travaglio? Non è reato di lesa maestà fargli domande. Ha ragione Santoro”

Servizio Pubblico, Cairo: “Travaglio? Non è reato di lesa maestà fargli domande. Ha ragione Santoro”

“Ho parlato solo con Santoro. Travaglio non lo sento mai: è molto bravo nel fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene”

pubblicato 20 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:03

Dalle pagine del quotidiano La Repubblica arriva il commento di Urbano Cairo allo scazzo tra Michele Santoro e Marco Travaglio andato in scena giovedì scorso in diretta nel corso della puntata di Servizio Pubblico. L’editore di La7 prima assicura di non aver gioito per la lite in previsione di una crescita degli ascolti perché “la rissa non porta ascolti”, mentre “in tv lo share cresce nel momento in cui ci sono le idee”. Quindi spiega:

Ho parlato solo con Santoro. Travaglio non lo sento mai. Io ho fatto un accordo con Michele: lui è libero di fare il talk con chi vuole, ha scelto Travaglio, che ha dato ottimi contributi.

E, dunque, tra i due chi butta giù dalla torre?

Non butto nessuno dalla torre. Travaglio è molto bravo nel fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene. Non è reato di lesa maestà ricevere domande da un ragazzo genovese (un angelo del fango) che ha dimostrato personalità anche di fronte a Beppe Grillo. Ero pienamente d’accordo con Santoro quando diceva che Burlando doveva poter dire la sua.

Cairo si mostra ottimista sul futuro del sodalizio televisivo tra Santoro e Travaglio, la cui presenza per la puntata di giovedì prossimo di Servizio Pubblico resta ancora in dubbio, nonostante la disponibilità offerta dal conduttore:

Una così rodata coppia televisiva non credo scoppierà per un diverso modo di vedere la politica grillina. Comunque io non intervengo sulla linea politica (politica?, Ndr), Santoro sceglie in assoluta libertà ospiti e collaboratori.

Smentite anche le voci di “una anticipata chiusura del programma”, Cairo annuncia il già programmato ritorno di Announo a partire dal 13 novembre, proprio al posto di Servizio Pubblico (per sei puntate, fino alla sosta natalizia, praticamente). Quindi alcuni numeri sugli ascolti in calo dei talk show e della rete in generale.

Cairo nota che “i fatti della politica condizionano l’audience di La7”. Quindi osserva:

Nel 2011 il Tg era al 9.60% di share, l’anno scorso siamo scesi al 6.5-7%. La rete aveva il 3.8% di share nell’anno dello spread (2011) oggi siamo al 3.3 %. Per Rai e Mediaset le perdite sono peggiori.

Infine, la frecciatina a Nicola Porro, con il quale i rapporti sono tutt’altro che idilliaci, per l’ospitata di Renzi a Virus di due giovedì fa:

La politica c’entra. Porro con Virus ha battuto Santoro perché ha ospitato una sorta di “conferenza stampa” di Renzi. Noi contiamo su un pubblico di “alti consumatori”, abbiamo 70 aziende in esclusiva di pubblicità tv. E nella prima serata i talk portano ancora il 60% degli investimenti pubblicitari.

La7