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5 serie tv per… le Sentinelle

5 serie tv per… consiglia oggi le cinque serie tv per le Sentinelle, con storie legate al tema dell’omosessualità, tra personaggi alle prese con vicende professionali e sentimentali, ma anche con personaggi ironici

pubblicato 17 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:10

Le Sentinelle in piedi continuano nella loro azione silenziosa contro l’estensione dei diritti a favore delle coppie omosessuali e delle unioni civili. Oltre il loro dissenso, però, ed oltre i nostri confini, ci sono Paesi in cui l’omosessualità è diventata un tema utile non solo per discussioni forse un po’ datate, ma anche un argomento al centro di numerose serie tv.

Per la rubrica 5 serie tv per… vi proponiamo, allora, cinque serie tv adatte a quelle stesse Sentinelle, che chiedono la difesa dei propri diritti senza, però, che altri possano usufruirne e sentirsi realmente alla pari. Spesso le serie tv hanno raccontato lo specchio della società in cui vanno in onda, ed il fatto che in Italia ancora ci siano serie tv nostrane che raccontino personaggi gay in primo piano è sintomo di una paura delle tv di colpire la sensibilità di alcuni. Ma, come sappiamo, l’opinione pubblica sa essere più avanti delle istituzioni e di chi fa la tv. E, poi, stare in piedi tutto il giorno stanca: cosa c’è di meglio, tornati a casa, di guardarsi una buona serie tv?

Will & Grace

La sit-com che ha dato il via alla diffusione di personaggi gay sempre più influenti nelle serie tv ha come protagonisti un uomo, gay, ed una donna, etero, che decidono di aiutarsi l’un l’altra nel lavoro e nella vita privata. Un successo che, nonostante qualche macchietta, ha fatto ridere milioni di telespettatori scherzando sugli orientamenti sessuali e dimostrando che non conta chi ti piace, se hai dei buoni amici al tuo fianco. Che poi questi abbiano manie particolari, siano un po’ troppo attaccati alla bottiglia o ti costringano a seguire le loro carriere strampalate, fa tutto parte dell’assurdo mondo delle sit-com.

Queer as folk

Queer as folk

Ancora prima di Will & Grace, gli inglesi (e poi Showtime, con un remake) hanno portato in tv tre personaggi omosessuali estremi, alle prese con sesso e relazioni, suscitando numerose polemiche tra i telespettatori più conservatori. Queer as folk ha il merito di aver reso più realistica, per quanto cruda, la rappresentazione dei personaggi gay in televisione, accelerando su tematiche sessuali ed affrontando situazioni non sempre solo legate alla ricerca del piacere, ma andando anche ad affrontare argomenti più seri.

The L Word e The Fosters

The L Word

Se i gay hanno più spazio nelle serie tv, le lesbiche fanno ancora fatica ad essere rappresentate con uguale determinazione. The L Word è stata la prima serie tv ad occuparsi quasi esclusivamente di tematiche omosessuali legate a personaggi femminili, con storie intense di donne alla ricerca dell’amore in un contesto inediti per il pubblico, che scopre così un nuovo mondo, fatto di donne le cui debolezze e punti di forza rispecchiano quelli delle telespettatrici. The Fosters, più recente, ha invece mostrano come anche i family drama possano occuparsi di tematiche di questo tipo senza essere banali. La storia di Stefanie e Lena, a capo di una famiglia allargata che affronta adolescenze e problemi scolastici e non solo, rafforza l’idea di come la famiglia composta da due persone dello stesso sesso non sia una minaccia, ma un’opportunità.

Looking

Looking

La Hbo racconta la vita di tre amici gay, molto diversi tra di loro, che si confidano e cercano di consigliarsi finendo però, a volte, per combinare qualche guaio. Una rappresentazione moderna, senza censure, che va oltre l’orientamento sessuale per raccontare una generazione in crisi ed in cerca di una serenità sempre più difficile da raggiungere.

Vicious

Vicious

L’Inghilterra torna a parlare di omosessualità, affrontando questa tema da una prospettiva inedita, quella di una coppia composta da due anziani che si vogliono bene ed, anche per questo, litigano in continuazione, rivolgendosi insulti con uno humor british che rende questa serie spietata ma imperdibile. Parlare di omosessualità senza farlo sembrare un argomento scabroso vuole dire anche scherzarci, con un cast d’eccezione.