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Panariello contro i critici: Non sono un deficiente, su di me solo invidie e pregiudizi

Giorgio Panariello prepara un nuovo show per Mediaset e si scaglia contro critici e Auditel

di grazias
pubblicato 31 Agosto 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:19

Giorgio Panariello è in mezzo a noi. O meglio, in autunno girerà i teatri italiani con lo spettacolo In mezz@voi che, naturalmente, verrà poi mandato in onda su Mediaset. Il comico toscano è reduce da un anno di grandi soddisfazioni televisive: il suo show Panariello non esiste ha ottenuto un grande successo di pubblico per quanto la critica l’avesse stroncato malamente. Perchè recensioni tanto negative? Per lo showman la risposta è semplice: invidie e pregiudizi.

O almeno questo sostiene nell’intervista rilasciata al Venerdì di Repubblica, in cui ammette di non riuscire a mandare giù le critiche negative ricevute nonostante il tempo passato e il successo comunque raggiunto. Anche perchè, secondo il comico toscano, si tratterebbe di una vera e propria attitudine sbagliata dei critici che sembrano non voler apprezzare i suoi sforzi, qualunque cosa si inventi. Se sei bello ti tirano le pietre, insomma:

A me non ha mai perdonato nulla nessuno, in alcun caso. Colpa del successo pazzesco ai tempi di Torno Sabato. E appena provavo a virare un po’ sui temi occupandomi di solidarietà per gli uomini o per gli animali, ad esempio, mi attaccavano lo stesso dandomi del retorico facile. Mica è bello vivere così. Solo una volta per Il Cielo è Sempre Più Blu ho cambiato lo spettacolo per ingraziarmi i critici. Avevo aggiunto inserti più teatrali. Bene, mi hanno criticato lo stesso e ho fatto meno spettatori, ho sbagliato tutto.

Panariello non è certo l’unico a ricevere critiche e infatti il comico toscano dice di invidiare la capacità di metabolizzare le recensioni negative da parte di molti dei suoi colleghi come Brignano, Bonolis o Iacchetti. Ma il comico toscano non si limita certo a piagnucolare sul critico mondo crudele, anzi per il suo prossimo show, visto che era stato accusato soprattutto di una certa debolezza nei testi, si avvarrà della collaborazione di Michele Serra. Ma attenzione, non certo per compiacere i critici:

Fermo. Chiariamo subito che Michele non è una medaglietta che mi appunto al petto per fare contenti voi o qualcuno. Semplicemente io tengo tantissimo a fare satira sul sociale e lui su questo è un campione, ci siamo incontrati ed è scattato qualcosa. Comunque non sono mai stato il simbolo della tv deficiente. Quella definizione di Franca Ciampi non era riferita a me anche se la faccenda fu strumentalizzata perchè avevo molto successo e qualcuno se ne approfittò per invidia

Detto ciò, Panariello cita una seconda bestia nera del mondo dello spettacolo. Sul secondo gradino del podio dei più odiati dal comico toscano si piazza niente meno che l’Auditel. Perchè?

Io non so se ce l’ho con l’Auditel. Dico solo che prima la vita era molto meglio. Una volta avevi la portinaia che magari ti diceva che non l’avevi fatta ridere. Oggi la incontri e ti dice: “Ah Panariello, ho visto che ha battuto la concorrenza!”. Oppure mi dice il contrario. “Sì, signora. Ma lo spettacolo le è piaciuto?”. E lì uno sguardo smarrito. E’ serio tutto ciò?

Forse no. Ma Auditel e critici a parte, prendersi un po’ meno sul serio potrebbe giovare.