I consigli di TvBlog
Home Tv Zapping: cronaca di un sabato sera dimezzato (tra il décollete della Clerici e il caschetto di Maria)

Tv Zapping: cronaca di un sabato sera dimezzato (tra il décollete della Clerici e il caschetto di Maria)

Il punto è che non c’è molto da dire, di questo sabato…Questo sabato spiato Perché noi lo spiavamo Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticatoMi perdonerate se ho opportunamente riadattato Prevert, ma la sensazione, di fronte al marchio del sabato sera di nuova generazione, è che si

16 Settembre 2007 11:00

treno desideri clerici Il punto è che non c’è molto da dire, di questo sabato…

Questo sabato spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato
dimenticato

Mi perdonerate se ho opportunamente riadattato Prevert, ma la sensazione, di fronte al marchio del sabato sera di nuova generazione, è che si sia perso l’amore per quello di una volta. Stanchi di pensare a un futuro dopo le scottature di Apocalypse Show, si è ingabbiati in un presente senza tempo, fatto di garanzie scontate e di ingredienti sperimentati fino alla nausea.
Non è, ora, per fare i passatisti, ma trovarsi intrappolati tra Il Treno dei desideri di Antonella Clerici e C’è Posta per te di Maria De Filippi è come la sanzione di una condanna irremovibile. Alla melassa condita da goliardia, alla povera gente che vive la favola di Cenerentola con la malizia del riscatto televisivo, al ritorno prepotente del people show che trincera dietro la carità la speculazione dei sentimenti affettivi.
Non sono sensazioni di primo pelo, visto che assistiamo agli stessi spettacoli da troppi anni, con varianti diverse che spaziano da Stranamore a Carràmba passando per Adesso Sposami, ma l’effetto-fotocopia rende tutto più esasperante, al punto da farti rimpiangere il varietà tutto lustrini e duetti.
L’unica cosa che conta – in entrambi i casi – è catturare la povera gente, ma in un modo talmente spicciolo – originalmente parlando – da azzerare l’autenticità dei sentimenti.
Gli autori hanno messo il disco delle trovate di precedenti edizioni, gli scenografi si cullano in studi televisivi sempre uguali a se stessi, qualche novità la si trova – da Maria – nelle nuove modalità di racconto, che sulla scia di Amici vedono lo studio riempirsi di luci e supporti tecnologici. Tutto il resto è già scritto, a partire dalla prima puntata della Clerici che deve puntare sul matrimonio in diretta, questa volta parte di un pacchetto tutto compreso viaggio+casa. A tal proposito un nostro lettore ci segnala un momento topico notato anche dal sottoscritto, ma che vi ripropongo con le sue testuali parole per maggior dovizia di particolari:

ciao sto guardando il treno dei desideri è appena finito il servizio su una coppia di Briidisi che ha ricevuto una telefonata a sorpresa dalla Clerici, il telefono non suona, dopo un po’ la coppia e i commensali parlano di un telefono che suona ma niente infine il complice della Clerici risponde al cell che fino a quel momento non dava segni di vita parla al telefono ma dall’ altra parte la Clerici risponde al telefono con un po’ di ritardo; il complice sarà stato chiamato dalla redazione o è una questione di differita tra telefono e tv o è tutto finto e nella finzione qualcosa non ha funzionato ?

In effetti, più che un’imboscata l’incursione di Antonellina si è rivelata una sorpresa forzata, che ha lasciato alla conduttrice l’amaro in bocca per la mancanza di pathos dei promessi sposi (visto che vi abbiamo regalato pure l’anima, dateci un po’ di soddisfazione).
Il solo modo per ringaluzzirsi (e consolare anche noi poveri spettatori) è tirar fuori la lettera successiva dal proprio décolleté, ormai più capiente della borsa di Mary Poppins.
Dall’altra parte è tornata la De Filippi, con un caschetto tutto nuovo in stile ‘voglia di cambiamento’. Un look decisamente più sbarazzino, il suo, ma che la rende spaventosamente simile alla Ventura (persino nel bustino strettissimo a rischio soffocamento).
L’intento è quello di partire col botto, mandando in onda in esclusiva le immagini del battesimo di Chanel Totti. Ma subito dopo si punta sul drammone familiare, che vede Francesco e la sua Ilary usati per la causa strappalacrime anziché per il consueto momento di dileggio. Per quello c’è Sabrina Ferilli, pronta di anno in anno a perorare il sodalizio artistico con Maria sfoderando il sorriso delle occasioni demenziali.
Poi ci sono gli evergreen musicali che non possono mai mancare: il Treno si aggiudica Al Bano, C’è Posta invita Baglioni. Nulla di nuovo agli atti, salvo l’intento di mamma Rai di puntare su un teen idol poco adatto al suo pubblico.
Vabbé che lo chiamano l’erede di John Travolta, ma Zac Efron non ci ha fatto venire la febbre del sabato sera (e nessuno si convince che High School Musical, qua da noi, resta pur sempre un fenomeno limitato).
Un po’ per mancanza di grandi nomi, un po’ per la ripetitività dei due cerimoniali, entrambe le puntate sono durate troppo a lungo, scontando in termini di ascolti la partenza anticipata (mai al sabato si incominciava così presto e si è visto).
A Raiuno hanno preferito prendersela comoda, puntando guarda caso sulla vincita di 250.000 € ai Soliti Ignoti. Anche in questo caso, chiunque disponga del pip per guardare due programmi nello stesso schermo, ha vissuto un inquietante stato di sdoppiamento, con lacrime a go go e persone comuni travolte nel tritacarne dell’occasione di una vita.
In fondo, è un leit motiv duro a morire, forse l’unico dotato di lunga vita perché noi italiani siamo abituati a piangerci addosso, soprattutto in tv.
Peccato che Rai e Mediaset, con questo scontro frontale così autolesionistico, abbiano perso la buona occasione di fare il botto, con due programmi talmente identici da decurtare il già ridotto pubblico del sabato sera.
Poi, per chi avesse preferito darsi ai drammi della cronaca nera, c’era pur sempre una truce Ilaria Cavo a raccontarci i Tempi Moderni.
Se prima ci volevano i fazzoletti, in questo caso si è passati direttamente al laccio emostatico.