Home Notizie I Cesaroni 6, Elda Alvigini a Tvblog: “È una stagione con tantissimi spunti di comicità e ritroveremo una Stefania completamente diversa”

I Cesaroni 6, Elda Alvigini a Tvblog: “È una stagione con tantissimi spunti di comicità e ritroveremo una Stefania completamente diversa”

L’attrice che da otto anni interpreta Stefania Masetti racconta a Tvblog cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione de I Cesaroni.

pubblicato 3 Settembre 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 01:04

Torna questa sera in tv, su Canale 5, l’appuntamento con la nuova stagione de I Cesaroni, e noi di Tvblog abbiamo ingannato l’attesa facendo due chiacchiere con un’attrice molto amata dai fan della fiction, Elda Alvigini. Da otto anni Elda intepreta Stefania Masetti, inflessibile preside del liceo frequentato dai ragazzi della Garbatella e moglie di Ezio. La Alvigini, insieme a Max Tortora, ha dato vita alla coppia più divertente non solo dei Cesaroni, ma dell’intera fiction italiana, diventando col tempo uno dei veri punti di forza di questa serie tv. Ma cosa accadrà quest’anno, con l’uscita di scena di Tortora e quindi di Ezio? Questo e tanto altro abbiamo chiesto all’attrice, che si è prestata alle nostre domande con grande disponibilità e con la simpatia e autenticità che la contaddistinguono. Chi ama e segue I Cesaroni da anni non può non amare la Alvigini e lo spessore che ha regalato al suo personaggio, rendendolo uno dei più azzeccati della serie. E lei promette di appassionarci ancora in questo nuovo capitolo della fiction.

Torni in tv nei panni di Stefania Masetti. Cosa dobbiamo aspettarci da questa stagione e in particolar modo dalle vicende del tuo personaggio?

Sono certa che il pubblico resterà stupito. Gli sceneggiatori hanno avuto grande coraggio perché, come tutti avranno letto on line o sui giornali, ci saranno grandi assenze, abbandoni, nuovi ingressi nel cast. Devo dire che io, da spettatrice, quando vedo le sostituzioni in una serie che ho amato, resto abbastanza delusa. E posso dire che forse nessun sostituto, in una serie televisiva, è stato amato più di quello precedente. Il fatto quindi di aver stravolto in qualche modo la serie e non aver trovato dei sostituti, in questa sesta stagione, mi è sembrata un’idea giustissima. Lo spettatore, per me, o amerà moltissimo questa nuova stagione, perché fa ridere tantissimo ed è proprio una serie nuova per certi aspetti, o non potrà dire “era meglio l’altra”, perché non c’è proprio possibilità di paragone. Nel mio caso, per quello che posso dirti, sono stata io ad insistere perché non avessi un nuovo partner. La coppia Stefania – Ezio Masetti è stata talmente amata dal pubblico e Max Tortora è un attore talmente bravo che chi ci metti accanto a Stefania? Nessun attore intelligente credo avrebbe accettato quel ruolo. Mi trovo quindi a interpretare una Masetti mai vista: Stefania viene lasciata da Ezio per un’altra, e la serie inizia che sono trascorsi sei mesi da allora. Un po’ della follia e della rabbia è stata smaltita, ma la troviamo ancora nera, furiosissima, cinica da morire. È terribile.

Questo dal punto di vista di Stefania. Invece come è stato per Elda doversi confrontare con questi cambiamenti?

È stato stupendo. Quello che ho interpretato ora è stato qualcosa di completamente diverso rispetto al passato, è stato il motore per trovare nuova energia, nuovo entusiasmo, come se avessi davanti a me un lavoro completamente nuovo. Per un attore non ci può essere niente di meglio.

E dover rinunciare ad avere due partner sul lavoro come Elena Sofia Ricci e Max Tortora come è stato?

Mi dispiace dirlo, ma io ci ho guadagnato (ride, ndr). Non fraintendermi, lo dico nel senso che ovviamente io ora sono più presente, perché ho dovuto colmare dei vuoti. Sono stata molto fortunata, in passato, perché sono entrata da sconosciuta per il pubblico televisivo, in una serie dove sono stata accompagnata da grandi protagonisti della commedia, ai quali ho rubato moltissimo, soprattutto a Max Tortora e Elena Sofia Ricci. Mi affidavo moltissimo a loro, anche perché non sapevo all’inizio di avere il dono dell’improvvisazione, visto che io non nasco come attrice comica. Una delle cose che ad esempio il pubblico non sa, è che in coppia con Max spesso le scene che facevano più ridere sono improvvisate, e al novanta per cento le improvvisazioni partivano da me. Infatti lui mi adorava, per questo. E per questo spero presto di incontrarlo di nuovo Max Tortora, di fare ancora qualcosa insieme. Poi, per tornare alla tua domanda, devo ammettere che quest’anno il lavoro è stato talmente tanto e intenso che non ho avuto nemmeno modo di sentire la loro mancanza, soprattutto perché non ci sono state sostituzioni di Elena e Max. Quest’anno Stefania vive a casa Cesaroni e quindi ho avuto tantissima interazione, ad esempio, con Claudio Amendola, cosa che non accadeva in passato. Non avrò ad esempio nessuna interazione con il nuovo ingresso femminile, Christiane Filangeri, mentre avrò moltissima interazione con la new entry Edoardo Pesce, il quarto fratello Cesaroni. Ad Edoardo, tra l’altro, ci tengo molto e ne vado fiera: sono io ad aver proposto alla produzione di fargli fare il provino, e sono felice che abbiano potuto apprezzare la sua bravura. È un grandissimo attore, con cui tra l’altro ho lavorato in passato in teatro e col quale c’è quindi grande intesa in scena. Avrò anche molta interazione con i ragazzi della serie. Sarà veramente qualcosa di completamente nuovo rispetto al passato.

Quanto devi ai Cesaroni?

Moltissimo. Come ti dicevo prima, sono arrivata su questo set da sconosciuta per il pubblico televisivo e ho raggiunto la popolarità. Sono molto fortunata: sono stata davvero bene in questi anni sul set, ho avuto dei grandissimi colleghi, ho avuto l’occasione di imparare talmente tanto che oggi posso permettermi di dire “questa cosa fa ridere o non fa ridere”. Mi ha dato sicurezza, tanto da darmi il coraggio di scrivere da sola un mio spettacolo teatrale, andare in scena e avere grande successo. Tutto questo lo devo ai Cesaroni.

Non è facile dopo 5 stagioni riuscire a tenere alta l’attenzione del pubblico. Credi che I Cesaroni possano ancora stupirci?

Per me questa sesta stagione è al livello della prima, davvero vincente, che funziona molto, con i nuovi attori tutti molto bravi. C’è poi un Mattioli sempre presente, quest’anno, e lui è una fonte di risate inesauribile. Pesce ha fatto il suo ed è stato bravissimo, perché entrare in un cast affiatato non è mai semplice. Tutti I Cesaroni sono stati grandi nell’accoglierlo, nel permettergli di improvvisare e di far venire fuori tutta la sua comicità. Mai come quest’anno c’è stata grande armonia sul set. Per quanto riguarda il pubblico, deve seguirla perché è una serie nuova, con tantissimi spunti di comicità, che dovrebbe poi essere la caratteristica che ha fatto amare I Cesaroni al grande pubblico. Torniamo a quelle grandi risate del passato.

C’è una scena di questa stagione che ti sei divertita particolarmente a girare?

Purtroppo quasi tutte (ride, ndr). La Masetti ne fa davvero di ogni, e la troverete cambiatissima all’inizio, ma attenzione a cosa succede alla fine! Per me, da attrice, fare Stefania quest’anno è stata davvero una goduria, perché mi è stato dato modo di esprimermi in tante versioni, anche di look. Sono proprio un’altra persona. Mi sono divertita, ad esempio, moltissimo in scena con Claudia Muzi (Pamela, ndr), con la quale condividerò la libreria. Stefania infatti non andrà più a scuola, non ne vuole sapere e gestirà solo la libreria: in particolare c’è una puntata che riguarda proprio il suo lavoro, che è davvero esilarante.

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Tu hai esperienza cinematografica e teatrale e il tuo personaggio nei Cesaroni è sempre stato molto amato dal pubblico. Oggi in cosa ti piacerebbe cimentarti in tv?

Mi piacerebbe tantissimo fare una poliziotta, una donna tormentata e sola. Oppure, quando sono scritti bene, mi piacciono molto anche i ruoli da medico, da avvocato… Ma anche una grande cattiva a tutto tondo. Sono la fan numero uno di Donna Imma di Gomorra, interpretata dalla grande Maria Pia Calzone. Io e Maria Pia, tra l’altro, siamo state compagne di corso del Centro Sperimentale di Cinematografia: noi eravamo le due a cui dicevano che non avremo mai fatto le attrici, pensa tu. Lei invece è davvero una grandissima attrice. Mi piacerebbe quindi fare un ruolo come il suo, un Romanzo Criminale al femminile. Sono comunque affascinanti anche i ruoli da Santa, là dove il confine con la malattia mentale è molto labile. Da attrice sono tutti ruoli ambiti, tutti ruoli estremi, che per assurdo per un attore sono più approcciabili, perché c’è una linea definita. Mentre fare un personaggio contemporaneo, la donna della porta accanto, come può essere ad esempio Stefania Masetti, è più complicato. Come fai, infatti, a staccare da te quel personaggio? È quello il lavoro più duro, più difficile: io ad esempio non sono sposata, non ho figli, non ho mai insegnato, e per fare Stefania mi sono quindi dovuta documentare nella vita di tutti i giorni, prendendo un po’ da tutte le donne che ho conosciuto. Ho preso il peggio di tutti i professori che ho avuto, e ho fatto la preside. Nessuno quindi immagina che fare un ruolo che apparentemente sembra più semplice è in realtà più difficile, proprio perché è così vicino a te. Separare Elda da Stefania non è mai stato facile. Una volta che invece ti hanno vestita con l’abito del ‘700 è diverso: nel nostro lavoro, l’abito fa davvero il monaco. Fare ad esempio una poliziotta, con una pistola in mano, cambia molto. Ecco perché mi piacerebbe provare. Il mestiere dell’attore, del resto, è anche quello: il piacere del gioco, che uno si porta dietro sin da bambino. Io è questo che volevo fare sin da bambina.

Prima dicevi di dovere moltissimo ai Cesaroni, anche perché ti hanno dato la notorietà. Hai però mai pensato che un ruolo come questo potesse in realtà anche nuocerti, farti restare a legata a questo personaggio?

Ma io sono legata al mio personaggio, questo del resto è il prezzo che si paga con il primo personaggio che ti rende davvero famosa. Quello che non capisco è questo provincialismo italiano che ti vuole per forza relegare in un ruolo. Sono un’attrice, ho fatto il Centro Sperimentale, ho studiato con gli inglesi, ho fatto film con Bellocchio, ma perché non mi fanno un provino per altro? Non voglio essere né troppo modesta né pensare di essere chissà chi: sono solo un’attrice con le carte in regola, che ha studiato per fare questo lavoro. La cosa assurda è che mi provinano gli stranieri e non gli italiani. Ho appena fatto un provino per il ruolo di coprotagonista in un film tedesco, se vengono gli americani mi provinano perché parlo inglese. Per gli stranieri questo problema non esiste, capisci? Qualcuno più libero da questo sistema comunque ancora c’è. Ringrazio ad esempio Silvio Muccino, perché mi ha scelta per fare un piccolo ruolo in un film che ha già iniziato a girare, facendomi tornare in quel mondo dal quale sono partita, visto che ho iniziato questo mestiere con due film da coprotagonista insieme a Pierfrancesco Favino.

In una tua precedente intervista ho letto che ti sei pentita per avere, in passato, snobbato la tv per paura che potesse precluderti la strada del cinema. Ora, col senno di poi, cosa avresti fatto di diverso?

È vero: all’inizio di questo mestiere ho perso molto dal punto di vista televisivo. Ti racconto questo episodio, che dice tutto: quando stavo per finire di girare il film “Emma sono io”, un organizzatore di provini mi chiese se volessi prendere parte ai provini per una soap in costume. Io rifiutai, per poi scoprire che si trattava di Elisa di Rivombrosa, che fu un grande successo. E tutto per quel modo di pensare di allora, che se volevi fare cinema dovevi stare lontano dalla tv. Un modo di pensare che io ora sto pagando. Oggi vedo tante brave attrici che lavorano, ma ne vedo altre che mi chiedo davvero perché lavorino, e non ho problemi a dirlo. E non capisco, quindi, perché io non debba fare almeno i provini. Sono comunque molto fiduciosa, perché credo che le strade delle persone siano tante e diverse e tutto può accadere. Oggi poi non è più visto come screditante fare televisione, e per fortuna. Anche perché bisognerebbe vedere non cosa si fa, ma se uno è capace o no di farlo. Quella è la vera distinzione da fare.

E hai mai pensato di accettare di prendere parte a un reality o a un talent?

Ballando con le stelle sì, mi piace da morire. Non so se ho il carattere giusto per affrontarlo, ma lo farei. Così come andrei da Maria De Filippi a C’è posta per te. Ci vedrei bene, per restare in tema, Ezio Masetti che va dalla De Filippi a chiedere scusa a Stefania (ride, ndr). Oppure mi piacerebbe fare un talent comico sulla cucina, visto che mia madre dal 1980 ha un bistrot e io quando non sono impegnata sul set l’aiuto. O, ancora, un talent di cucina ma culturale. C’è stata ad esempio una scuola di cucina che mi ha invitata a fare una lezione sulla cucina siciliana – visto che io ho origini siciliane – e si parlava anche dell’aspetto culturale che a volte manca in queste trasmissioni. Ad esempio, si potrebbe parlare delle diversità culinarie delle nostre regioni, fare un trasmissione di cucina nello stile del programma di Licia Colò in cui parlava di viaggi. Si possono fare tante cose…

Hai così tante idee che potresti lavorare anche dietro le quinte, visto che la preparazione sulla materia non ti manca…

Hai un grande intuito! Ho dei progetti in questo senso, anche se per il momento non ti posso anticipare nulla. Ma poi è quello che ho già fatto con il mio spettacolo teatrale Inutilmentefiga, con cui tornerò al Piccolo Eliseo dal 17 dicembre al 4 gennaio: ho scritto lo spettacolo insieme alla mia migliore amica,Natascia Di Vito, e sono andata da sola in scena. Lì ho preso coraggio e ho capito che potevo anche fare altro.

Se dovessi fare una sorta di spot per convincere il pubblico a seguire I Cesaroni da questa sera, cosa diresti?

Posso dire che non resteranno delusi: non mancheranno nuovi segreti, tante cose da scoprire e tantissime risate. Ci sarà tutto quello che li ha fatti innamorare di questa serie. La devono amare come un amico che ritrovano dopo tempo, e a cui riconoscono che è sempre lui, ma molto cambiato e in meglio!

Foto © Barbara Ledda