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Doctor Who, l’ottava stagione con l’esordio di Peter Capaldi (e un cameo a sorpresa)

Com’è andata la prima puntata dell’ottava stagione di Doctor Who? Peter Capaldi avrà fatto rimpiangere Matt Smith? Qui trovate tutte le risposte. Ma occhio agli spoiler…

di grazias
pubblicato 27 Agosto 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 01:17

L’ottava stagione di Doctor Who è iniziata. Il 23 agosto 2014 la BBC ha mandato in onda l’episodio d’esordio con Peter Capaldi nei panni dell’ultimo Signore del Tempo. Al suo fianco la ragazza impossibile Clara Oswald (Jenna-Louise Coleman) e il team che sbuca fuori nei momenti più difficili della vita del Dottore. Ma qui stiamo già rasentando lo spoiler. Da questo momento in poi, vi sconsigliamo la lettura nel caso in cui non aveste ancora visto Deep Breath, la prima puntata dell’ottava stagione di Doctor Who. A meno che non vogliate rovinarvi tutta la sorpresa e, credetemi, non lo volete.

Deep Breath parte all’insegna della sobrietà: un (anzi una) T-rex si aggira per la Londra vittoriana, tossisce e sputa fuori il Tardis. La lucertolona verde Madame Vastra, sua moglie Jenny Flint e il loro fido Strax accorrono alla police box per dare il benvenuto al Dottore e accennare alla gigantesca questione dinosauro. Ed è qui che entra in scena Capaldi. In vestaglia da notte.

La rigenerazione è completa sì, ma solo dal punto di vista fisico. L’ultimo Signore del Tempo è infatti totalmente stralunato in questo momento e così resterà per gran parte dell’episodio: non ricorda i nomi del team giunto lì per lui e nemmeno quello di Clara che, ad un certo punto, arriva a scambiare per Strax: siete più o meno alti uguali, si giustifica. Anche se più di una vera e propria giustificazione sembra un’accusa.

Sì perché Capaldi nei panni del Dottore è quanto di più diverso possa esistere rispetto a Matt Smith. Lungi dall’essere il giocherellone mad man in a box, qui ci troviamo davanti ad un “vecchio” scorbutico e scozzese. Sono scozzese, mi lamento, mi lamento sempre, osserva il Dottore mentre si (ri)conosce dandoci allo stesso tempo la possibilità di capire chi sia.

E questa stessa possibilità la vorrebbe avere Clara Oswald. La ragazza impossibile è davvero smarrita. È qui che subentra il genio di Moffat: conscio dell’appeal che Matt Smith aveva sul pubblico (diciamocelo, soprattutto su quello femminile me compresa), la trama fa digerire il nuovo arrivato passo passo, abbattendo le resistenze della stessa Clara grazie all’intervento di Madame Vargas, forse fin troppo dura con lei ma sicuramente interessata alle sue grazie.

La Oswald non cede di una virgola né sull’ipotesi di un flirt né sulla sua ritrosia nei confronti del Dottore, troppo diverso, troppo scortese. E avrà anche relativamente poco tempo per farselo piacere: la Coleman, ormai è ufficiale, lascerà la serie nell’episodio di Natale. Un po’ perché Moffat ha un curioso modo di augurarci buone feste e un po’ perché le companions sono destinate a cambiare ancora più velocemente del Dottore. Si dice addirittura che al suo posto arriverà Rose Leslie, la bruta Ygritte di Game of Thrones. Ma la fonte di questo passaggio di testimone è il Mirror. Niente di personale contro il Mirror, per carità. Ma, voglio dire, in quello stesso articolo si legge che sarebbe in lizza per il ruolo perfino Kim Kardashian.

Però c’era un dinosauro nella Londra vittoriana, dicevamo. Già, era proprio lì. Ma prende fuoco quasi subito per via di un losco robot che, ormai da tempo, aveva preso il vizio di bruciare esseri umani dopo aver loro fregato qualche organo di vitale importanza. Lui e la sua combriccola di robottini umanoidi andavano a caccia di mani, piedi, occhi, polmoni e via dicendo per poter continuare a vivacchiare sereni in attesa di una favolistica Terra Promessa, il Paradiso. Sì, piuttosto contorto ma contenti loro…

Dopo aver preso il cappotto ad un barbone, il Dottore farà i conti con questa nuova minaccia robotica ed è proprio qui che cominciamo a riconoscerlo davvero. Bando alle scorrettezze e alle cadute di stile viste fino a questo momento (abbandona Clara a morte certa per poi dirle schiettamente quanto rimpianga Amy Pond), ora lo si riconosce davvero: si rifiuta di uccidere il robot-capo del gruppetto di automi perché riesce a scorgere in lui qualcosa di davvero umano, certo. Ma soprattutto perché l’ultimo Signore del Tempo, come è noto, non toglierebbe mai la vita nemmeno ad un moschino.

I suoi principi sono rimasti invariati, dunque. Così come la capacità di risolvere situazioni ingarbugliatissime grazie a parlantina, cacciavite sonico e colpi di genio vari ed eventuali. È tornato l’eroe, insomma. Ma ancora non è che si riesca a volergli poi così bene. E qui arrivano gli ultimi dieci minuti dell’episodio. Dieci minuti che cominciano con una conversazione a viso aperto tra Clara e il Dottore.

La ragazza è ancora combattuta. Non sa bene chi si trova davanti e rimpiange l’amico di sempre, quello con la fissa per i bow ties e quello che, magari, sarebbe diventato col tempo ben più di un amico. O forse, in qualche modo, già lo era per lei (come per la maggior parte del pubblico femminile della serie, oserei dire):

Doctor Who: Clara non sono il tuo fidanzato.
Clara: Non ho mai pensato che lo fossi.
Doctor Who: Non ho mai detto che fosse un tuo sbaglio.

Poi squlla il cellulare di Clara, lei risponde. È Matt Smith e la telefonata giunge da Trenzalore, pianeta su cui l’undicesimo Dottore avrebbe trovato la morte di lì a poco. Ma prima voleva sentire lei, Clara, la sua ragazza impossibile. Per l’ultima volta. Forse questo addio è ancora più toccante della celebre separazione tra David Tennant e Billie Piper, la prima ed unica Rose Tyler. Matt la incita a non aver paura perché l’uomo che è adesso di fianco a te sono sempre io e ti posso assicurare che è ancora più spaventato di te in questo momento. E poi un I miss you seguito da Capaldi che esce dal Tardis e ricorda di aver fatto quella telefonata. Finalmente si ricorda di Clara e la rigenerazione è del tutto compiuta.

La Oswald non ha più un fidanzato ma si ritrova in compagnia di un vecchio amico scozzese e un po’ scorbutico con cui andare a prendere un caffè. E altri sei milioni e ottocentomila individui (tanti gli inglesi sintonizzati su BBC1 la sera del 23 agosto) si sono presi quel caffè con loro a fine puntata. C’è da scommettere che, se queste sono le premesse, continueranno a farlo anche sabato prossimo. Dalek (e Kim Kardashian) permettendo.