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Californication, David Duchovny parla del finale della serie tv

David Duchovny parla del finale di Californication, serie tv in cui ha interpretato Hank Moody, scrittore alle prese con sesso, droga ed il tentativo di riconquistare la ex moglie. L’attore parla anche della sua prossima serie tv, Aquarius, in cui interpreterà un poliziotto

pubblicato 30 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:53

E’ arrivato il momento di salutare Hank Moody: ieri notte, su Showtime è andato in onda il series finale di Californication, la serie tv che ha portato David Duchovny ad interpretare il problematico scrittore alle prese con sesso, droga ed un’ex moglie, Karen (Natascha McElhone), per cui continua a provare dei sentimenti.

-Attenzione: spoiler sul finale di serie di Californication-
Il finale chiude le avventure di Hank, in puro stile Californication: Hank e Karen, dopo essersi allontanati per qualche episodio, si ritrovano per il matrimonio della figlia Becca (Madeleine Martin). Il protagonista raggiunge la donna in aeroporto e, con una lettera romantica, la convince a fare il viaggio con lui, lasciando intravedere la possibilità di un riavvicinamento.

TvGuide ha intervistato Duchovny, che si dice contento del finale, anche se sperava che il suo personaggio facesse una fine diversa:

“Se Hank non doveva morire, che era ciò che volevo, desideravo che tornassero insieme. E’ sempre stato il centro dello show, per me. Non sono tornati insieme, ma sicuramente c’è speranza che possano farlo. Questo era sempre importante per Hank, avere speranza”.

Per l’attore, il fatto che Hank dovesse morire non significa che provasse antipatia per lui, ma si tratta solo di un suo punto di vista verso i personaggi che interpreta:

“Sono sicuro che Tom Kapinos (creatore della serie, ndr) avesse considerato dei finali alternativi, ma non mi ci ha coinvolto. Voglio sempre che i miei personaggio muoiano. E’ un modo per me di chiudere lo show. Ricordo di aver avuto una discussione con Tom nella seconda stagione sul fatto che Hank dovesse morire -doveva essere punito, doveva morire. Pensavo che sarebbe stato coraggioso uccidere un personaggio. Questo [andato in onda] è un finale migliore, un lieto fine.”

Uno degli aspetti che Duchovny ha gradito di Hank è il suo essere padre di Becca (e poi di Levon -Oliver Cooper- che scopre di avere avuto da una relazione con Julia -Heather Graham-) senza luoghi comuni:

“Penso sia stato un padre molto interessante per Becca. Non è sicuramente convenzionale, ma è un ragazzo che è molto onesto con sua figlia ed ha provato ad instillarle i valori di onestà e di mancanza di ipocrisia. E’ stato un genitore attivo, adorabile e coinvolto. Lo è stato meno con il personaggio di Oliver Cooper. Per me, è sempre stato il padre di Becca ed il mentore di Levon”.

L’attore è convinto che Hank e Karen si siano riavvicinati dopo l’incidente di lei:

“Penso che sia veritiero. Andiamo in giro pensando che le cose durino per sempre e che non moriremo. Nella realtà siamo qui per un certo periodo e tutti quelli che amiamo sono preziosi”.

Ma Hank ha sempre provato qualcosa per l’ex moglie:

“Ha sempre detto che non importava cosa faceva o con chi stava, avrebbe lasciato tutto se Karen avesse detto ‘Facciamolo’. Nelle ultime due stagioni, il loro rapporto si è raffreddato. Penso che abbia senso che la loro riunione finale sullo schermo sia solidamente basata sul loro passato. Mentre si tengono per mano, pensiamo al loro passato ed a cosa succederà”.

Un finale che lascia aperte alcune questioni e che potrebbe portare ad un film:

“Sarebbe fantastico. Penso che la serie si presti per un film. Sapevo che Tom aveva iniziato a scrivere quello che era il pilot come se fosse un film. Aveva sessanta pagine”.

Non è la prima volta che Duchovny saluta una serie tv durata a lungo. L’attore è diventato famoso con X-Files, con cui, però, ci sono delle differenze:

“X-Files ha cambiato la vita a tutti noi che vi abbiamo avuto a che fare. Penso anche che dopo un impegno intenso da ventidue-venticinque episodi per otto, nove anni tutti fossero stanchi e volessero fare altro. Californication è stato un lavoro perfetto perchè avevamo dodici episodi all’anno e non eravamo mai stanchi. Non ci siamo stufati l’uno dell’altro. Dicevamo che era come il campo estivo. Dopo sette anni in cui ha interpretato lo stesso ragazzo, sei a posto con quelli di cui avevi bisogno. Sto bene creativamente all’idea di chiudere. Mi mancheranno i miei amici -la troupe, gli attori, Natascha, Pam (Adlon, interprete di Marcy, ndr), Evan (Handler, interprete di Charlie, ndr), Maddie- mi mancheranno tutti”.

L’attore, però, è già concentrato sul suo prossimo lavoro, Aquarius, miniserie della Nbc in cui intepreterà un poliziotto alle prese con Charles Manson (Gethin Anthony):

“E’ ambientato negli anni Sessanta -quando diventano oscuri. Va dal potere ai fiori a Manson. Penso che sia un periodo fondamentale nella storia del nostro Paese. C’era una rivoluzione tra i giovani, ed ovviamente c’era una guerra in corso. Ci sono un sacco di domande. Ci sono un sacco di questioni sull’America e sulla gente che è cambiata dentro l’America.”

Il suo personaggio sarà alle prese con questo periodo:

“E’ un poliziotto degli anni Cinquanta. E’ una figura autoritaria, quindi deve affrontare quello che sta succedendo negli anni Sessanta. E’ un viaggio molto interessante”.

Infine, Duchovny vuole ringraziare i fan di Californication:

“Grazie per averci seguito. Sono andato al lavoro ogni giorno cercando di far ridere la gente. E’ stata sempre la cosa più importante per noi. Abbiamo provato a ridere e se abbiamo fatto ridere altre persone nel farlo, è il miglior lavoro che si possa fare”.

Hank sicuramente c’è riuscito, diventando uno dei personaggi più apprezzati dai fan delle serie tv, con il stile di vita originale ed invidiato da alcuni, che invece sono costretti a seguire le regole ed a non poter essere così liberi. Anche per questo, il personaggio di Duchovny è diventato così popolare.