Home APPUNTI SULLA POST TELEVISIONE (25)- ALESSANDRO E LA STORIA DELL’ISOLA

APPUNTI SULLA POST TELEVISIONE (25)- ALESSANDRO E LA STORIA DELL’ISOLA

La scelta di Alessandro Cecchi Pavone suscita discussioni. Non impressioniamoci. Sono morti Ingmar Bergman e Michelangelo Antonioni e qualcuno li ha spediti in un’isola dei famosi (della settima arte) sì ma li ha liquidati come molto noiosi. La storia del cinema si sta trasformando in un bidet dove opinionisti seri o serissimi sfogano livori o

8 Agosto 2007 22:02

Cecchi Paone La scelta di Alessandro Cecchi Pavone suscita discussioni. Non impressioniamoci. Sono morti Ingmar Bergman e Michelangelo Antonioni e qualcuno li ha spediti in un’isola dei famosi (della settima arte) sì ma li ha liquidati come molto noiosi. La storia del cinema si sta trasformando in un bidet dove opinionisti seri o serissimi sfogano livori o malinconie ideologiche. La pratica è quella di ignorare il cinema come forma del Novecento in cui le arti si sono fuse e, nei più bravi registi o sceneggiatori o scenografi o costumisti o attori, si è trasformata in storia del gusto e dell’intelligenza creativa. Fantasia e corpi. Stop.
La scelta di Alessandro Cecchi Paone – quella di partecipare davvero alla vera Isola dei Famosi- viene messa sullo stesso piano di quella di Irene Pivetti di andare a Ballando Ballando. Mi permetto di dire che sono cose diverse.
La Pivetti cambia di continuo e sembra voler scontare in televisione le “colpe” politiche: essere stata, per conto della Lega, una compostissima presidente della Camera mentre dentro di lei covava o la soubrette sadomaso o la conduttrice (pendant di Claudio Martelli) politico- istituzionale- riciclabile o la Gabanelli in versione stitico-pedagogica. Adesso da Milly Carlucci si trasformerà in un ibrido Fracci-Cuccarini. Insomma, essendo entrata in politica, uscita e poi entrata in tv, la Pivetti (contro cui non ho niente) è solo in parte della storia della tv. La storia della politica tout court in certi casi è peggio.
Alessandro – salto il doppio cognome- porta invece dentro la storia della tv in quanto tale. L’ho conosciuto quando era giovanissimo e lavorava alla radio, quando io collaboravo al programma “Radiosuite“, sul canale 3, di cui si occupavano tre straordinaria fanciulle che hanno fatto carriera: Benedetta Craveri (diventata poi francesista, scrittrice di bei libri come “Le favorite”), Federica Storace (nessuna parentela col gerarca), Daniela Recine (ora vicedirettore di RadioRai). Era svelto e bravo. Non mi sono meravigliato quando si è imposto e a Mediaset ha confezionato tante trasmissioni di taglio scientifico e storico. Non mi sono meravigliato quando ha fatto outing e ha dichiarato di amare gli uomini. Non mi sono neanche meravigliato quando ha criticato duramente l’Isola dei Famosi.

Di recente, Alessandro ha preso un indirizzo piuttosto polemico verso la società in cui vive: scoprirsi gay e farne un gesto, anzi una serie di gesti di battaglia, probabilmente per lui significa volersi ancora esporre e rischiare. Infatti, dicendo che andrà all’Isola, regno dei Penosi, Alessandro non misura tanto l’ambito in cui va quanto se stesso, credo.
Mentre la Pivetti è un caso clamoroso di riciclaggio che comunque va avanti, è ormai accettato, non preoccupa nessuno, è un fatto del folklore – come dire? – postmoderno, quello di Alessandro è la conferma che la storia della tv, quella vera, non va identificata con i programmi o i generi, se non in parte. La storia della tv, quella vera, va cercata nelle vicende e nei corpi delle persone che la fanno. Andare all’Isola per Cecchi Paone non è, come dice, per fare un’esperienza ma per affermare una sua presenza, un suo modo di essere più libero o forse più disincantato o forse solo ingenuo. Ed è forse un atto di amore.
Senza la tv, e prima ancora la radio primo amore, Alessandro non sarebbe quello che è, una persona che ha diritto di agire e decidere come meglio crede. Da uomo pubblico lo fa, quando serve, in pubblico. Dimostra soltanto che la tv è una circe abile, seduttiva, tremenda. Abile perchè nessuno che l’ha fatta ha voglia di smettere di farla (Piero Angela) o di parlarne anche se non l’ha fatta a maggior ragione ( ahimè Aldo Grasso). Seduttiva perchè sembra sempre promettere nuove “esperienze”mentre le conferma. Tremenda perchè ti prende quando sei giovane perchè sei giovane (bello o bella), perchè ti prende quando sei maturo (se sai mettere due parole in croce), perchè ti molla quando non fai comodo e ti celebra come una mummia, ti riprende quando sei appunto mummia per buttarti nel museo delle cere dislocato nell’Isola.
Una gentile spettatrice, che aveva visto Viziati 2, mi ha fatto notare che ero stato un pò spietato mostrando Maria Giovanna Elmi passare dal provino, a una danza sexy e all’Isola. Le ho risposto che le storie in tv si fanno intrecciando le immagini e facendole diventare un filo narrativo, riassumere il tempo. Era la tv con la sua storia quella che Maria Giovanna, che stimo e mi è simpatica, proponeva senza saperlo. Ovvero, la storia in tv è un conto (i soliti gerarchi, fascismo, nazismo, un pizzico di papi e di padri della patria) la storia della tv è invece nei tracciati che i personaggi famosi o il pubblico che li applaude (a comando spesso) ne sono gli ingredienti. E questa storia si può fare per soldi o per bisogno di supplementi di popolarità, ma soprattutto per amore.
Amore passione. Dimostrazione che si può amare ciò che si è odiato, a parole. A vita. La storia della tv è lo spettacolo di questo sentimento senza ragione. Perciò aspetto Alessandro al varco. Lo voglio vedere all’opera. Sicuramente sarà costretto a dimagrire. Ultimamente l’ho visto un pò troppo in ciccia, nelle foto. Ma la lotta sarà con Simona e gli altri isolati isolani. Alessandro non ci deludere. Fa qualcosa di destra o di sinistra, ma fa qualcosa. Grazie.
ITALO MOSCATI

L'Isola dei Famosi