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La storia di Stefano Cucchi tradotta in fiction a Un caso di coscienza

Nella quinta stagione di Un caso di coscienza verrà raccontata una storia molto simile a quella di Stefano Cucchi.

pubblicato 9 Agosto 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:47

La storia di Stefano Cucchi sarà rievocata nella prossima stagione della fiction Un caso di coscienza, in onda la prossima stagione su Raiuno. Come ha raccontato Sebastiano Somma (che impersona il protagonista della serie, l’avvocato Rocco Tasca) al Corriere della Sera, la storia raccontata sarà

“un’ispirazione, ma non un ‘parente’ di primissimo grado perché la situazione è ancora aperta, per cui non si possono dare riferimenti né tirare conclusioni ben precise. La requisitoria finale dell’avvocato che interpreto sarà una denuncia al sistema carcerario, un sistema che mette in celle comuni tossicodipendenti, persone con problemi psichici e delinquenti comuni, senza creare un’alternativa”.

Stefano Cucchi, geometra laziale di trentuno anni, morì il 22 ottobre 2009 all’ospedale “Sandro Pertini”, dove era stato ricoverato a causa di lesioni riconducibili a un pestaggio. Era stato arrestato pochi giorni prima, dopo essere stato trovato in possesso di cocaina e hashish. In seguito a quella vicenda, alcuni agenti di polizia penitenziaria sono stati indagati per lesioni e percosse (ma non per omicidio colposo).

Andrea Purgatori, uno degli sceneggiatori della fiction, precisa:

“Abbiamo fatto una manipolazione su una storia reale. Abbiamo immaginato una vicenda molto simile, quella di un giovane in carcere che muore per le percosse che riceve e poi si scoprono coperture, depistaggi e omertà”.

Foto | © TM News

E’ evidente che, al di là del caso specifico, risulta senza dubbio apprezzabile l’intento della fiction, che a partire da una storia particolare intende far riflettere lo spettatore, trattando temi non sempre affrontati sul piccolo schermo.

Certo, sarà interessante capire come queste buonissime intenzioni verranno poi tradotte in concreto. Ma per il momento non si può fare altro che aspettare fiduciosi, e plaudire l’idea.

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