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Costanzo critica Sanremo: “Brutta scenografia, omesso Califano!”. Su S’è fatta notte: “In onda in punto di morte”

Un Maurizio Costanzo affaticato e nostalgico si è collegato con Domenica in, non risparmiando critiche alla scenografia del Festival di Sanremo

pubblicato 23 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:45

Maurizio Costanzo è vivo e lotta insieme a noi. E’ questo il messaggio preciso che il giornalista coi baffi ha voluto consegnare, collegandosi con Mara Venier a Domenica in nella puntata sanremese.

La conduttrice è stata molto carina ad assicurarsi, innanzitutto, che Costanzo si sia ripreso. Qualche mese fa è stato, infatti, ricoverato per accertamenti cardiologici, motivo per cui ha interrotto sia il suo impegno a Rtl con Pierluigi Diaco (a sostituirlo la moglie Maria De Filippi), che la sua trasmissione su RaiUno, S’è fatta notte (ripresa da poco alla domenica sera)

A tal proposito Costanzo ci ha subito tenuto a precisare, come i grandi vecchi della tv, di non voler assolutamente mollare:

“Io ho avuto un problema che poi si è superato. Ho cercato di non farlo sapere, nel nostro ambiente ‘quello è malato, levalo dai programmi’. Uno in punta di morte deve andare in onda”.

A un certo punto Costanzo ha salutato tutti gli ospiti di Mara con nostalgia, essendo stato legato lavorativamente a molti di loro:

“Che peccato non essere lì con voi. Mara, è vero che mi avevi invitato. Ma io ho una certa età, mi muovo con difficoltà. Al massimo mi allargo al quartiere”.

In effetti, nella sua ospitata a Sanremo 2010 di Antonella Clerici – che oggi abbiamo rivisto – Maurizio era ben più in forma. Ma di quell’esperienza ha detto di avere un ricordo ansiogeno:

“Ho fatto una comparsata dalla Clerici ed è stato un momento di stress… Mi è bastato. Quando ho fatto quel Sanremo ero disperato, avevo una tensione a mille”.

Quanto al Festival di quest’anno, Costanzo si è comportato come tutti, partendo con grandi complimenti:

“E’ un po’ stucchevole parlar male di Sanremo ogni anno. Io vorrei mettermi d’accordo, un anno ne parliamo bene e non se ne parla più. Poi vincitori morali o meno, personalmente mi è piaciuta Arisa, mi è piaciuto Renga (loro sono le voci migliori in questo momento) e mi è piaciuto quello che canta Pedala, la canzone maggiormente somigliante all’Italia di questo momento. Un po’ mi è piacito Gualazzi. Tutte le altre di una noia mortale. Ma c’è un livore nascosto, come compare Sanremo si scatena il tutto. Sia Mediaset che la Rai hanno fatto spettacoli negli anni peggiori di Sanremo, eppure sono passati così e così”.

Su Fazio e la Littizzetto ha detto “Quest’anno si sono sposati, l’anno prossimo fanno un neonato? La telenovela non può andare avanti, bisogna cambiare il loro rapporto, ma sono due eccellenti personaggi”.

La critica maggiore del giornalista era destinata alla scenografia:

“Raramente l’ho vista più buia e più brutta”.

Poi Costanzo si è unito alla polemica sollevata dal suo adepto, Pierluigi Diaco, in merito al mancato tributo sanremese a Franco Califano. Per questo ha ottenuto da Mara Venier la promessa che ci pensi lei a Domenica in.