Home Notizie Sanremo, Corte dei Conti: “La Rai ha perso 20 milioni di euro in tre anni”

Sanremo, Corte dei Conti: “La Rai ha perso 20 milioni di euro in tre anni”

L’organo di controllo delle spese pubbliche chiede maggiore razionalizzazione dei costi

pubblicato 13 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:18

L’accusa arriva dalla Corte dei Conti: tra il 2010 e il 2012 la Rai ha accumulato una perdita di oltre venti milioni di euro. Il riferimento è alle edizioni del Festival di Sanremo condotte da Antonella Clerici e Gianni Morandi (ne ha condotte due di seguito): un saldo negativo di 7,8 milioni per il 2010, 7,5 per il 2011 e 4,8 per il 2012. Totale 20,1 milioni di euro di ‘rosso’ per 15 puntate complessive; cioè 1,34 milioni al giorno. Ossia una cifra di poco inferiore a quello che brucia ogni giorno la disastrata Alitalia (1,6 milioni).

La magistratura contabile ammette che lo squilibrio costi-ricavi è in miglioramento, ma chiede una maggiore razionalizzazione dei costi.

Perché se è vero che il costo della convenzione con il Comune di Sanremo è sceso dai 9 milioni annui per il triennio 2009-2011 agli attuali 7 milioni (e dal 2015 al 2017 si arriverà a quota 5 milioni), è altrettanto corretto affermare che al risparmio non è seguito una maggiore attenzione ai costi.

Per esempio nel 2012 i costi complessivi sono scesi a 18,6 milioni (1,8 in meno dell’anno prima) grazie al risparmio sulla convenzione; ma le spese di produzione sono aumentate di 200 mila euro. La Corte dei Conti in particolare si occupa delle spese per l’Orchestra e per il cast che, pur compensate dal calo dei costi per gli ospiti, contribuiscono a mantenere negativo il saldo della manifestazione canora per le casse della Rai.

La soluzione sarebbe ovviamente da ricercare negli introiti pubblicitari.

Tra il 2010 e il 2012 la raccolta pubblicitaria è salita da 12,7 a 13,8 milioni di euro; lo scorso anno la concessionaria ha dichiarato un incremento del 18% (ma i numeri devono essere ancora verificati dalla Corte dei Conti) che avrebbe portato i ricavi a 16,3 milioni. Questo significa che, a parità di costi, l’edizione dello scorso anno si dovrebbe essere chiusa con una perdita di 2,3 milioni. Mentre quest’anno il rosso potrebbe scendere a 1,4 milioni se la raccolta fosse in crescita di quel 5% stimato dalla società a 17,2 milioni.

Ad oggi, secondo le indiscrezioni di stampa non smentite dal direttore di Rai1 Giancarlo Leone, i ricavi ottenuti dalla vendita della pubblicità tabellare e dai tre main sponsor (Conad, Dash, Findus, Sukuzi) hanno coperto con anticipo, quindi ancor prima dell’inizio del Festival, i 18 milioni di euro spesi per Sanremo 2014 (cifra nella quale sono compresi anche i 7 milioni della Convenzione – che la Rai deve al Comune di Sanremo).

Lo stesso Leone ha aggiunto:

Il Festival rientra tra i programmi per cui è previsto il finanziamento dal canone. Quindi è improprio parlare di saldo negativo. Sanremo poi è un fiore all’occhiello, dà visibilità all’azienda, illumina e accende una rete: era considerato il costo fisiologico per un importante avvenimento televisivo che è nell’immaginario collettivo e serve da volano anche per promuovere altri programmi Rai.

C’è da precisare che nella Relazione sul risultato del controllo sulla gestione della tv pubblica nel biennio 2011-2012, il monito della Corte dei conti non è rivolto esclusivamente a Sanremo. Infatti la Rai viene invitata ad adottare “un rigoroso piano di razionalizzazione e contenimento dei costi”, compresi quelli di produzione, che impongono una “sostanziale riduzione”, “in particolare per quelli riconducibili al Festival di Sanremo, alle fiction e alla programmazione finanziata con fondi diversi da quelli derivanti dal canone”.

La replica ufficiale di Viale Mazzini è la seguente:

Il piano industriale 2013-2015, approvato dal Consiglio di amministrazione, sta andando proprio nella direzione auspicata dalla Corte dei conti, che nel suo documento fa riferimento alle gestioni amministrative del 2011 e del 2012. Nel 2013 sono stati conseguiti importanti risultati in termini di maggiori efficienze e di internalizzazione delle attività che troveranno evidenza nel bilancio 2013 in corso di formazione.

Chiudiamo rammentando gli ingaggi dei conduttori delle ultime edizioni del Festival, già al centro delle polemiche. Bonolis nel 2009 intascò un milione di euro, la Clerici l’anno successivo solo la metà. Poche certezze, invece, sui compensi di Morandi nel 2011 e 2012 (800 mila euro?). Per Fazio e Littizzetto 600 e 350 mila euro.