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Maurizio Crozza a Ballarò del 21 gennaio 2014 (VIDEO)

La copertina satirica del talk show di Rai3

pubblicato 21 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 09:16

La nuova puntata – in diretta su PolisBlog – di Ballarò, il talk show di Rai 3 condotto da Giovanni Floris, si è aperta come di consueto con la copertina satirica di Maurizio Crozza.

Il comico si è immediatamente rivolto al conduttore con un annuncio shock:

Giova, io stasera il pezzo non lo faccio. Si è dimesso Cuperlo. Ci sono dei momenti in cui un comico deve sapersi fermare. Ragazzi, si è dimesso Cuperlo…. chi caxxo se ne frega!

Crozza ha rimproverato una leggera incoerenza a Gianni Cuperlo, indignato per l’incontro tra Renzi e Berlusconi per la riforma elettorale, proprio lui che “ci hai fatto un governo con Berlusconi”. Poi ha immaginato il momento in cui sono state comunicate al convalescente Bersani le ultime novità politiche:

Abbiamo una notizia buona e un cattiva. La buona: abbiamo una legge elettorale. Quella cattiva: abbiamo fatto la legge con Ber….uschi, Enrico Beruschi. Non ce l’hanno fatto a dirgli la verità.

Quindi la spiegazione tecnica dell’Italicum: “il corpo del modello spagnolo, la testa del Porcellum, le gambe di Renzi ma soprattutto il cul0 di Berlusconi”. In seguito il comico ha imitato Berlusconi, consapevole di essere molto fortunato al punto da dire a Casini, ospite in studio.

Se Casini avesse il mio cul0, sarebbe il terzo Papa.

Quindi la riflessione sull’udienza per l’affidamento ai servizi sociali di Berlusconi prevista per aprile prossimo:

Dovranno valutare se è adatto per fare una prova ai servizi sociali. Perché non è detto che sia in grado. E scrive la legge elettorale!

Crozza ha quindi salutato Giorgia Meloni, presente in studio, ipotizzando che il suo movimento Fratelli d’Italia con la nuova legge elettorale sarà costretta ad aprire una pizzeria, considerato lo sbarramento previsto. Poi ha notato che fatto l’Italicum “bisogna trovare solo degli elettori disposti ad andare a votare”.

Infine i riferimenti all’incredibile frode fiscale scoperta a Roma ad opera della signora Armellini (al cui confronto “l’altro è un dilettante”) e a Licia Colò, vera e propria eroina degli orsi bianchi.