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Massacro in Norvegia. Io C’ero: su Sky il documentario sulla strage dell’isola di Utoya

Il documentario sulla strage di un anno fa sull’isola di Utoya verrà tramesso su Sky domenica 15 luglio.

di grazias
pubblicato 13 Luglio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 03:23

Domenica 15 luglio alle 20.55 National Geographic Channel HD (canale 403 di Sky) manderà in onda Massacro in Norvegia. Io c’ero, il documentario sulla strage che il 22 luglio dell’anno scorso ha insanguinato la Norvegia. Una sola mente criminale dietro al massacro che ha portato alla morte di 77 persone, quella di Anders Behring Breivik, il trentaduenne cattolico protestante che dice di aver agito a difesa del cristianesimo e dell’Europa.

Non è la prima volta che Sky sceglie di mandare in onda un approfondimento su questo tema, ma l’attenzione mediatica nei confronti della tragedia non è mai stata particolarmente morbosa, probabilmente perchè non si è voluto dare via di diffusione alle assurde idee del terrorista norvegese, oggi dietro le sbarre ma tuttora fiero del proprio gesto. Il massacro era iniziato alle 15.26 con una bomba davanti al quartier generale del governo a Oslo. L’esplosione aveva ucciso 8 persone, ferendone molte altre. Ma Breivik aveva organizzato un piano ancora più sanguinoso per quel 22 luglio: a distanza di due ore dal primo attentato il killer si era presentato sull’isola di Utoya, e, armato fino ai denti, aveva aperto il fuoco contro un raduno di giovani del Partito Laburista Norvegese, uccidendone 69. Si tratta di uno dei più cruenti atti di terrorismo della storia europea degli ultimi anni.

La prima parte del documentario è dedicata alle parole dei sopravvissuti che ripercorreranno la tragicità di quei momenti in attesa dei soccorsi sopraggiunti in clamoroso ritardo. C’è chi racconta di essersi nascosto per ore dietro un albero, una pietra o nell’acqua aspettando che qualcuno lo venisse a salvare dalla furia omicida del killer.

Entrambi gli attentati erano stati pianificati da tempo nella mente del killer che aveva addirittura scritto un memoriale di 1518 pagine dal titolo “2083 – Una dichiarazione europea d’indipendenza” in cui si professava “salvatore del Cristianesimo” e “il più grande difensore della cultura conservatrice in Europa dal 1950”. E proprio sulla lunga pianificazione della strage è basata la seconda parte del documentario che propone interventi di testimoni oculari della follia di Breivik e le dichiarazioni di chi ha seguito le indagini dall’inizio e che ora, come tutti i familiari delle vittime, attende la sentenza definitiva del tribunale norvegese nei confronti del killer, considerato da una perizia psichiatrica completamente in grado di intendere e volere.

Sarà possibile commentare il documentario anche via Twitter. Per esprimere la propria opinione durante la messa in onda vi basterà utilizzare gli hashtag #massacronorvegia e #breivik. In questi giorni si è parlato molto della morbosità della tv nei confronti dei peggiori casi di cronaca italiana (il rimando è ovviamente alla recente intervista a Francesco Schettino durante Quinta Colonna). Ma qui stiamo parlando di un documentario su una strage che ha scosso l’Europa e il mondo intero. Si tratta di due cose completamente diverse oppure in qualche modo fa tutto parte dello stesso meccanismo che cannibalizza la cronaca nera in tv? Insomma, voi lo guardare(s)te?