Home Notizie Appunti sulla Post Televisione (10) – Vallettopoli e…

Appunti sulla Post Televisione (10) – Vallettopoli e…

Lele Mora, Fabrizio Corona (nell’immagine, fotografato con la sua maglietta all’udienza con Woodcok, ndR), Lapo, Totti, Nina Moric, Flavia Vento, Gilardino, Barbara, John Woodcock… Non si è ancora spento lo “scandalo”degli abbracci e baci tra gnocche con testa o senza testa con personaggi del mondo della politica e della televisione (spesso sono un’entità sola) che

13 Marzo 2007 21:58

Fabrizio Corona Lele Mora, Fabrizio Corona (nell’immagine, fotografato con la sua maglietta all’udienza con Woodcok, ndR), Lapo, Totti, Nina Moric, Flavia Vento, Gilardino, Barbara, John Woodcock… Non si è ancora spento lo “scandalo”degli abbracci e baci tra gnocche con testa o senza testa con personaggi del mondo della politica e della televisione (spesso sono un’entità sola) che subito se n’è aperto un altro, non meno carico di pessime cose e di atmosfere ancora peggiori.
Non si tratta di fare del moralismo. Anzi, il moralismo è una tentazione pericolosa, meglio tenerlo a bada. Cosa che non fanno i giornali e i telegiornali che si buttano voracemente nell’impasto e mettono le basi per fare altra pasta per le indigestioni degli italiani-telespettatori sempre più inginocchiati davanti al tabernacolo della tv e sempre più cedevoli allo scandalo facile. Ah, che Italia! Ah, che schifo! Ah, dove andiamo a finire! Ah, non ci sono più freni! Beh, servirebbe un pò di etica! Beh, ma dove è finita l’etica! Beh, non si può andare avanti così. Ma ecco fatto:dopo i soliti commenti i commentatori facili, molti di loro, escono e vivono in fondo le trasgressioni alle regole che li fanno sentire più sicuri in una società che si specchia, crede, nel video, mentre è essa stessa che fa il video e quel che ci passa dentro.

Siamo nella realtà tante volte raccontata dai film tipo “L.A. Confidential” in cui si descrive la Hollywood probita. Quella Hollywood imparantata con Babylonia nel celebre libro di Kenneth Anger non a caso intitolato “Hollywood Babylonia” in cui un povero ambientuccio di divi o di aspiranti tali delapidavano anima e corpo per le fortune delle Major e per l’incremento degli obitori oltre che delle vendite dei periodici scandalistici tipo “Confidential”, sentina di pettegolezzi, ricatti, minacce, volgarità, spunti criminali.
Siamo o non siamo? Viene da domandarsi. Non lo siamo. Quella realtà di Hollywood aveva la sua puzza ma una sua grandezza, questa non ce l’ha, in quanto il cinismo, l’abitudine, l’assuefazione plasmano una realtà senza dramma, una commedia nemmeno troppo piccante, terra terra, ridicola, colma di emotività recitata.
E’ la commedia dell’Italia conquistata dalla tv e dal suo back stage. E’ l’Italia che è cresciuta con la tv e si è dimenticata di Tullio De Mauro, il grande linguista che salutava la tv come strumento di unità e di miglioramento del paese e degli italiani. E’ l’Italia senza principi che grida e invoca i principi, fa l’ipocrita e così’ facendo mobilita le sue elite giornalistiche e/o di lettori, trascinando una folla di narcotizzati di quel prodotto specifico del piccolo schermo che ha un nome preciso oggi: si chiama “effetto reality”, un effetto diffuso per cui dal chiuso della trasmissione madre di tutti i reality si è passati al Truman Show collettivo, uno spettacolo quotidiano fatto dai protagonisti ma anche dai lettori e dagli spettatori coinvolti nella comunicazione senza posa della mediocrità partecipativa.
Tutti ci schifiamo perchè partecipiamo, a pensarci. Ma ci si pensa? Oggi Gaber non canterebbe più “libertà è partecipazione” perchè la partecipazione è identificata con la tv, i suoi ascolti, gli incassi pubblicitari, l’eco dei clamori e dei paparazzi col codino o dei loro mandanti o collaboratori, i critici, le polemiche, le risse di video e di inchiostro. Forsen libertà , direbbe Gaber, è oggi voglia di assenza, o meglio di distanza per non essere moralisti un tanto al chilo o ipnotizzati dalle “confidential” diventata incandescente materiale giudiziario.
Sono giorni di presenza e di gloria per personaggi sopra elencati. Che hanno eclissato Pippo Baudo contestato dai suoi dirigenti a Sanremo, Michele Santoro rimbrottato per il suo sereno colloquio con Mastella, le nomine saltate per l’ennesima volta in viale Mazzini.
Lele, Fabrizio & soci gireranno al largo per un pò, quindi torneranno nel giro. Come è accaduto per i terroristi che vengono invitati e riveriti, compresi e perdonati. Come è accaduto-il salto è grande, lo riconosco-ai responsabili di Calciopoli che tornano in onda. Come si verifica per le soubrette o soubrettine che non sanno fare nulla, una cosa la sanno: non serve sapere, serve trovare la scorciatoia giusta, passando per un negozio di intimissimi.

Ecco il risultato: siamo intimissimi con la tv che cola nelle foto e nella pagine rosa della stampa.
Intimissimi col mondo di Lele e di Fabrizio. Anche se non conosciamo costoro e non vogliamo conoscerli. Ma ci rubano gli occhi e le orecchie grazie a chi canta loro gesta di cavalieri del presente.
ITALO MOSCATI