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Vittorio Sgarbi condannato a risarcire 100.000 euro al giudice Caselli

Prescritto il reato di diffamazione a mezzo stampa, il giudice ha stabilito il maxi-risarcimento per danni morali all’ex Procuratore di Palermo.

pubblicato 19 Novembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 11:43

Il Tribunale Civile di Caltanissetta ha condannato Vittorio Sgarbi a un maxi-risarcimento per danni di 100.000 euro a favore di Gian Carlo Caselli, ex Procuratore di Palermo.

La sentenza è arrivata nei giorni scorsi, ma il fatto risale al 1995, quando il critico conduceva su Canale 5 la striscia Sgarbi Quotidiani. Nella puntata del 7 aprile Sgarbi lesse lesse una lettera arrivata da un anonimo che ‘accusò’ Caselli di aver fatto pressioni su Don Pino Puglisi, il prete anticamorra ucciso nel 1993, perché violasse il segreto confessionale e parlasse con i magistrati. Stando a quanto scritto nella missiva, l’anonimo, che affermava di aver raccolto le confidenze di Don Puglisi, aggiunse che il parroco avrebbe anche detto: “Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio“.

Un’accusa decisamente forte, lanciata in tv senza ‘prove’, che ha spinto Caselli a denunciare Sgarbi per diffamazione a mezzo stampa. Ma mentre il reato di diffamazione è andato in prescrizione, è proseguita la causa per danni morali che ha portato alla sentenza emessa dal giudice Antonio Liberto Porracciolo, del tribunale di Caltanissetta, al quale competono le controversie che riguardano i magistrati di Palermo.

Da qui, dunque, la condanna Sgarbi al maxi-risarcimento, da pagare in solido con RTI visto che il programma andava in onda su Canale 5.