Home Report Milena Gabanelli: “Trasparenza in Rai significa sanare improduttività, troppo facile scagliarsi sui conduttori”

Milena Gabanelli: “Trasparenza in Rai significa sanare improduttività, troppo facile scagliarsi sui conduttori”

La conduttrice di Report interpellata anche sulla possibile privatizzazione della Rai.

pubblicato 30 Ottobre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 12:35

Milena Gabanelli, interpellata dal quotidiano l’Unità, ha detto la sua sulla battaglia intrapresa da una parte della politica italiana (leggasi Brunetta e Grillo) contro gli stipendi milionari dei conduttori Rai. La giornalista, alla guida di Report dal 1997, ha invitato l’ex ministro oggi capogruppo Pdl alla Camera a fare valutazioni solo dopo aver conosciuto quanto un determinato programma costa e quanto ricava. A tal proposito la Gabanelli ha svelato che Report costa complessivamente a puntata di 180 mila euro, mentre l’incasso netto della Rai, su ogni singola puntata, è di 190 mila euro. Quindi ha aggiunto:

Se guadagni moltissimo e i tuoi dipendenti sono in cassa integrazione a carico dello Stato, il sistema è malato. Se poi ad andar male sono le aziende a controllo pubblico che continuano a strapagare i propri manager senza mai chiedere conto, lei capisce che il problema non è Fazio.

Insomma, la Gabanelli, con argomentazioni molto condivisibili, ha precisato come la battaglia sulla trasparenza nella tv pubblica la si debba fare con i conti sui singoli programmi; ma non solo:

Ricordando che alcuni programmi potrebbero anche rendere poco ma avere un alto contenuto di servizio pubblico, poiché i cittadini pagano il canone. Si fa andando a vedere i pozzi neri di improduttività e dandosi da fare per sanarli: dai dirigenti senza mansioni alle sedi regionali. Che senso ha avere una sede per ogni regione? Questi sono i nodi veri, ma se la politica li affrontasse dovrebbe rinunciare al suo personale ufficio di collocamento; è più facile scagliarsi su questo o su quel conduttore.

La conduttrice di Report è inoltre commentato la possibilità che venga privatizzata la Rai notando che se questo accadrà “perché non sappiamo gestirla vuol dire che siamo pronti a rinunciare al significato di democrazia”. Infine ha ammesso di non essere per nulla intenzionata a condurre un talk show perché “richiedono capacità di improvvisazione che io non ho”.

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