Un Grande Fratello “peculiave”

Quest’anno (proprio quest’anno che scrivo su Tvblog, e vabbè) avevo deciso di fare la verginella e non guardare MAI il Grande Fratello. Poi ho pensato che “una volta ogni tanto perché no”, potrebbe essere l’occasione di fare piccole incursioni critiche a digiuno, in stile verginella, appunto. Così accendo la tv un attimo e chi mi ritrovo? Mi vitvovo un milanese che elenca con puntiglio, nell’amena cornice del bus in cui si sta per coricare, quali sono le sue “peculiavità”. Infatti, guarda caso, egli fa il pievve (pr) e, guavda caso, pavla con le V al posto delle R. Ed Questo non è proprio il trionfo dell’originalità. E se poi ci si mettono le originalissime incursioni l’uno nella camera dell’altro con esilaranti lotte a suon di bottigliate d’acqua, beh, che dire. Che almeno quelli delle vecchie edizioni aspettavano una settimana o due prima dell’inevitabile serie di gag cuscinate-lotte tra uomini&donne-gavettoni eccetera. Poi c’è la tipa con la frangetta che ha già preso di mira un riccioluto sedicente pompiere, simpatica lei, e una bionda alta e in carne che, così pare, già ha deciso di essere la madre della simpatica combriccola, e infine un paio di inevitabili sudamericane dal dolce accento. Per il momento, gli altri non (mi) sono pervenuti. Vedremo se varrà la pena di riprendere queste cronache vergini. E se io resterò tale.