Home Notizie Adriano Olivetti, la forza di un sogno, il 28 e 29 ottobre su Raiuno. Eleonora Andreatta: “Un film importante per la Rai”

Adriano Olivetti, la forza di un sogno, il 28 e 29 ottobre su Raiuno. Eleonora Andreatta: “Un film importante per la Rai”

Su Raiuno a fine ottobre Adriano Olivetti, la forza di un sogno, il film-tv con Luca Zingaretti sull’imprenditore italiano

pubblicato 18 Ottobre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 13:03

Andrà in onda il 28 e 29 ottobre su Raiuno “Adriano Olivetti, la forza di un sogno”, film-tv in due puntate prodotto da Rai Fiction e Casanova Multimedia, per la regia di Michele Soavi. Ieri, però, la fiction è stata presentata alla stampa, con regista, autori ed il protagonista Luca Zingaretti.

La fiction, scritta dallo stesso Soavi (che di Olivetti è nipote), con Franco Bernini e Silvia Napolitano, racconta la vita del celebre imprenditore italiano, scomparso durante un viaggio in treno in Svizzera. Da lì, si ripercorre la sua storia, da quando è entrato in fabbrica fino alla realizzazione del primo calcolatore elettronico a transistor. Ma, soprattuto, il film-tv punta a mandare un messaggio di speranza in questo difficile periodo.

“Questo è un film molto importante per la Rai, soprattutto in questo momento”, ha detto Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, “perchè racconta la storia di un grande imprenditore, di un pensatore, di un uomo politico, che è vissuto in un’epoca di crisi, di smarrimento del Paese che in qualche modo ha delle attinenze con l’oggi” (fonte: “Libero”).

Luca Barbareschi, produttore della fiction, è soddisfatto del film-tv, tanto che voleva essere lui ad interpretare il protagonista:

“La parte del protagonista volevo farla io, ma poi mi sono reso conto che essere coinvolto così da vicino mi avrebbe tolto lucidità. Per fortuna abbiamo scelto Zingaretti, un grandissimo attore che ha dato un grande valore aggiunto. Facendo un passo indietro ne ho fatti due avanti” (fonte “Il Giorno”).

Luca Zingaretti torna così su Raiuno, forte dei successi (anche in replica) de “Il Commissario Montalbano” e con un’altra fiction in arrivo (“Il giudice meschino”). Per lui interpretare Olivetti è stato d’aiuto per capire meglio l’imprenditore:

“Era un industriale che aveva già capito dove ci avrebbe portato il capitalismo sfrernato ch stiamo ancora vivendo (…). Io non conoscevo il pensiero di Olivetti, per me era un nome legato alle macchine da scrivere ed ai primi computer. Penso con amarezza che fosse nato e vissuto in un altro Paese, sarebbe passato alla storia”.

La fiction racconterà anche la vita privata del protagonista: Francesca Cavallin ed Elena Radonicich saranno Paola Levi e Grazia, le donne che hanno avuto a che fare con lui, mentre Stefania Rocca sarà Karen Bates, donna salvata dai nazisti da Olivetti e che poi diventerà una spia della Cia. Massimo Poggio interpreterà l’amico di sempre Mauro Barale, mentre Francesco Pannofino sarà Dalmasso, personaggio inventato e nemico di Olivetti.

Soavi ha contribuito con i suoi ricordi familiari, anche se la vicinanza al personaggio non ha facilitato il suo lavoro:

“Uno come me che viene da generi diversi -il giallo e l’horror- temeva di rompere un vaso di cristallo. Ma i racconti di mia mamma, ed i miei stessi ricordi, mi hanno aiutato molto nel lavoro. Spero di non aver mandato in frantumi niente”.

Chi ha visto la fiction ha apprezzato il lavoro, anche se sembra che non sia stato dato molto spazio al pensiero politico del protagonista, che ha fondato il Movimento Comunità e chiedeva la formazioni di comunità in Italia, come scritto nei suoi libri, come “L’ordine politico della Comunità”.

Ma “Adriano Olivetti, la forza di un sogno” non vuole essere una fiction a sfondo politico, quanto il racconto di un uomo che è riuscito a pensare al lavoro in maniera diversa. Non mancherà, infine, il giallo sulla sua scomparsa, come spiegano gli autori:

“Abbiamo messo in fila alcuni avvenimenti storici: è vero che lo sorvegliavano, che aveva molti nemici e che non si muore così, sottoposto ad enormi pressioni psicologiche. Ed è vero che il comparto elettronico dell’azienda finì guarda caso alla General Electric” (fonta: “La Stampa”).