Home Calcio, diritti tv: scontro Sky-Mediaset Premium per la Serie A, lunedì l’assemblea di Lega

Calcio, diritti tv: scontro Sky-Mediaset Premium per la Serie A, lunedì l’assemblea di Lega

Posizioni antitetiche tra le due emittenti che finanziano il massimo campionato del calcio italiano.

pubblicato 5 Ottobre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 13:37

Lunedì è il giorno tanto atteso perché si terrà l’assemblea di Lega. Intanto, però, la discussione sui diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018 entra nel vivo. Mediaset Premium e Sky, i due broadcaster che si dividono il mercato domestico, hanno spiegato le loro posizioni su come deve essere commercializzato il campionato in futuro.

Sky, per bocca del vicepresidente Sport Channels e Pubblicità, Jacques Raynaud, che ha scritto una lettera a Il Corriere della Sera, ritiene che soltanto una sostanziosa esclusiva – al netto dei limiti della Legge Melandri (che vieta l’esclusiva totale) e dell’Antitrust – possa sostenere i ricavi; d’altronde, la pay-tv del gruppo Murdoch è il maggiore finanziatore della A: dal 2003 ha versato ai club 6,3 miliardi, con un incremento di 195 milioni nonostante la tendenza fosse di calo di profitti e di abbonati.

Il punto di vista di Sky è chiaro: la Lega non può offrire lo stesso prodotto a più operatori. Ad oggi il pacchetto Sky include tutte le gare (cioè 380), mentre quello di Mediaset si limita a 324 match; ma la differenza di costo (“questa stagione Sky ha speso 561, Mediaset 268 milioni), secondo Raynaud, è ingiustificata.

Dall’altra parte Mediaset ieri in un incontro con i media tenutosi a Milano invece ha spiegato che pacchetti di esclusive riferiti a classi di match o a squadra ne renderebbe alcuni scarsamente convenienti. Questo il ragionamento di Marco Giordani, ad di Rti-Gruppo Mediaset, basato su una ricerca McKinsey: il mercato italiano del calcio pay tv ha visto una riduzione degli abbonati totali inferiore ai 5 milioni ed equivalente a 3,9 milioni di clienti persi.

Secondo Giordani, – questo è il punto – l’attuale doppia offerta segmentata per piattaforma massimizza il valore del mercato, visto che in Italia il prezzo dei diritti per abbonato è di 176 euro, superiore rispetto a quanto avviene in Gran Bretagna (143) e in Germania (120).
Insomma, Mediaset non si farà indietro solo se potrà continuare a trasmettere le partite delle big perché consapevole che l’interesse sulla A è molto polarizzato.
Il rischio però è che alla fine i due broadcaster concorrano solo per i pacchetti con le big, lasciando così le altre squadre ‘minori’ senza copertura. Conseguenza finale: calo degli introiti complessivi per la grande azienda del calcio italiano. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimana.
È da precisare, però, che il punto di vista delle due emittenti che finanziano il calcio italiano non è vincolante, considerato che sono la Lega e l’advisor Infront a decidere come vendere i pacchetti.

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