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Le nuove frontiere dell’audience in USA

Sull’inadeguatezza dei nostri sistemi di rilevamento auditel è già facile speculare: la mancanza di un indicazione di gradimento, le moltiplici tesi sull’esiguità e non rappresentatività del gruppo analizzato, le numerose inchieste giornalistiche che raccontavano di spettatori-auditel che “truccano” appositamente i dati per favorire gli show e i programmi che preferiscono. Insomma, un po’ come sparare

6 Gennaio 2007 09:00

Sull’inadeguatezza dei nostri sistemi di rilevamento auditel è già facile speculare: la mancanza di un indicazione di gradimento, le moltiplici tesi sull’esiguità e non rappresentatività del gruppo analizzato, le numerose inchieste giornalistiche che raccontavano di spettatori-auditel che “truccano” appositamente i dati per favorire gli show e i programmi che preferiscono. Insomma, un po’ come sparare sulla croce rossa.

Gli americani, che come sempre sono “avanti”, ridicolizzano con i loro dati Nielsen che ogni giorno vengono snocciolati con impressionante accuratezza e completezza il nostro piccolo monopolistico auditel. Sicuramente la diffusione del cavo amplifica questa superiorità, ma l’impressione che nel nostro paese si faccia poco per aumentare la qualità della rilevazione scacciando ogni dubbio sulla sua mancanza di trasparenza è netta.
Nel 2006 la Nielsen ha iniziato ad offrire due nuovi indici di misurazione per verificare l’impatto dei video registratori digitali sui rating degli show americani: il “Live plus same-day” e il “Live plus seven“.

Il primo indica quante persone, che registrano un determinato programma, guardano la loro registrazione nel giro di poche ore o dei due giorni successivi, il secondo il numero di quelli che la guardano entro una settimana. Trattandosi in prevalenza di serie tv il dato “a una settimana” è fondamentale perchè, solitamente, precede la trasmissione dell’episodio successivo.

Ebbene, in chiusura d’anno è stata stilata la classifica delle serie “most swifted in time“.
A guidare questo particolare ranking è Studio 60, la nuova serie del creatore di West Wing Aaron Sorkin, seguita da uno dei telefilm rivelazione dell’anno, Heroes.
Nella top ten si trovano alcune serie neonate e che non hanno avuto rating straordinari nella loro trasmissione live come Friday Night Lights, il telefilm su una squadra di football liceale del Texas derivato dall’omonimo film del 2004 con Billy Bob Thornton nei panni del protagonista e di cui ci ripromettiamo di parlarvi presto.

In generale l’osservazione di questi nuovi dati d’ascolto permette di concludere che gli spettatori non snobbano gli show delle reti minori (NBC e la neonata CW), ma preferiscono rinviarne la visione di qualche giorno e in momenti in cui non vi è la concorrenza dei network più forti (ABC e CBS) che dominano nel live.