Home Rai 1 Tg1, Augusto Minzolini rinviato a giudizio per abuso di ufficio: emarginò Tiziana Ferrario?

Tg1, Augusto Minzolini rinviato a giudizio per abuso di ufficio: emarginò Tiziana Ferrario?

L’ex ‘direttorissimo’ rivendica di aver voluto soltanto rinnovare il notiziario. Eppure volti storici come quello del fidato Attilio Romita restò al suo posto.

pubblicato 2 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 15:03

Complice, probabilmente, l’ultimo weekend agostano, arriviamo con qualche ora di ritardo a informarvi sulla notizia del rinvio a giudizio chiesto dal pm della Procura di Roma Sergio Colaiocco per Augusto Minzolini. La vicenda è quella della rimozione dalla conduzione del Tg1 delle ore 20 della giornalista Tiziana Ferrario (poi reintegrata dal giudice del lavoro, stessa sorte capitata al ‘direttorissimo’ qualche tempo dopo), e risale al marzo 2010. L’attuale senatore del Pdl è accusato di abuso di ufficio, per aver “emarginato la Ferrario dal luglio 2009 dall’attività della redazione esteri” dopo che la giornalista aveva aderito “alle proteste espresse dal cdr per assenza di indipendenza della linea del direttore”. L’ex direttore del Tg1, inoltre, è accusato di averla sollevata dalla conduzione del Tg quando la Ferrario rifiutò “di aderire a un documento di sostegno della linea editoriale” a seguito delle polemiche per la nota del cdr che stigmatizzava “l’informazione fortemente errata sul processo dell’avvocato Mills” e che arrivava dopo il coinvolgimento di Minzolini nella famosa inchiesta di Trani. La Ferrario lamenta di non essere stata ricollocata in un incarico equivalente per un anno.
A pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio sarà il gup Rosalba Liso. In precedenza la Ferrario aveva intentato causa civile.

Il senatore Pdl si è detto “sconcertato” e ha osservato che “per la prima volta nei confronti del direttore di un tg viene avanzata una richiesta di rinvio a giudizio per aver cambiato un conduttore – che nella fattispecie era in video da 28 anni – in una logica di rinnovamento della testata” (ma Attilio Romita e Susanna Petruni rimasero al loro posto).
Minzolini ha inoltre fatto notare che la sua “decisione non ha danneggiato la carriera della giornalista in questione a cui sono state offerte una serie di proposte alternative, anzi migliorative e di promozione, rispetto alla mansione di conduttore”.

“Una follia, figlia del preoccupante momento che stiamo vivendo”, ha chiosato Minzolini, che ora dovrà tornare in tribunale per difendersi.

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