Home Rai 1 Rubati pc e archivio di Alberto Nerazzini di Report: atto intimidatorio?

Rubati pc e archivio di Alberto Nerazzini di Report: atto intimidatorio?

Il furto è una intimidazione nei confronti del giornalista che si occupa di questioni delicate?

pubblicato 16 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:29

Anche su TvBlog si può scrivere di topi di appartamento. Perché il furto subito da Alberto Nerazzini, giornalista di Report, è apparso da subito molto anomalo. Infatti tra sabato e domenica nella sua villa sui colli bolognesi si sono intrufolati i ladri che gli hanno portato via due telecamere, i suoi cinque computer (tra fissi e portatili), i microfoni e tutto il materiale per montare video. L’anomalia sta nel fatto che tutti gli altri oggetti di valore presenti in casa non sono stati minimamente toccati; stessa sorte per analoghe attrezzature del suo coinquilino nonché collega.

Insomma, tutti indizi che sembrano indicare che non si sia trattato di un furto come tanti, ma di un vero e proprio gesto intimidatorio.
Nerazzini, che ha scoperto lo spiacevolissimo fatto domenica sera, in queste ore sporgerà regolare denuncia. Intanto a La Repubblica ha commentato:

Non posso più lavorare. Se mi volevano tagliare le gambe me le hanno tagliate. Ripartirò, ma mi servirà del tempo. In quei computer c’erano il mio archivio degli ultimi sei anni”. Ora non ha più nulla, né telecamere, né microfoni (pure quello di riserva) né ottiche e il danno è anche economico, perché le attrezzature erano tutte di altissimo livello.

A rendere ancora più spaventosa la vicenda c’è un precedente storico non da poco. Nel 2002 a Roma la sua casa fu coinvolta in un incendio le cui cause non sono mai state chiarite in toto.

Naturalmente quelle fin qui avanzate in merito al furto subito a Bologna sono soltanto ipotesi. Quel che è certo è che di recente Nerazzini era stato in Calabria, a Locri, per seguire un delicato processo di ‘Ndrangheta, dove aveva anche fatto interviste e riprese in aula. Peraltro a fine giugno una televisione canadese aveva trasmesso una sua inchiesta sulle ramificazioni della ‘Ndrangheta in Canada, dando così molto risalto al suo lavoro su giornali e Tg del posto (a Toronto è stata appena aperta una commissione d’inchiesta). Nell’ultimo mese l’inviato di Report, che in passato ha lavorato per molti anni anche per Michele Santoro in Rai, si è occupato pure di un’altra inchiesta molto delicata, per la quale aveva iniziato a incontrare alcune persone. Negli scorsi mesi aveva firmato le inchieste su Formigoni, Don Verzè e gli Angelucci per il programma di Rai3 condotto da Milena Gabanelli.

Antonino Monteleone, collega di Report, ha definito il furto in questione “una delle intimidazioni più gravi subite da un giornalista in Italia negli ultimi anni”.
Foto via Facebook

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