Home Festival di Sanremo Aspettando il Festival di Sanremo – 1989 – Beppe Grillo e le canzoni

Aspettando il Festival di Sanremo – 1989 – Beppe Grillo e le canzoni

Un’esibizione di Beppe Grillo nel primo festival organizzato da Adriano Aragozzini.

4 Febbraio 2012 12:49

«Dove c’è televisione non c’è verità», diceva Beppe Grillo nel 1989. Solo che lo diceva in televisione.

Ed è con lui che iniziamo il nostro Festival di Sanremo amarcord. Il Festival era regno di Adriano Aragozzini (fedelissimo berlusconiano, ma di origini politiche fra Msi e An, artisticamente, manager di Gino Paoli, di Luigi Tenco e di Domenico Modugno), che ne fu patron fino al 1991 e produttore esecutivo nel ’92 e ’93. Il 1989 fu l’anno in cui il Festival venne condotto da un quartetto di presentatori a dir poco terribili: Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi. I figli d’arte, insomma.

Si cantava ancora su basi registrate e alcuni si esibirono integralmente in playback (Aragozzini lo abolì definitivamente l’anno successivo, reintroducendo l’orchestra dal vivo). Fu anche l’anno dell’esordio di Jovanotti (con la dimenticabilissima Vasco, che però i fan contemporanei farebbero bene a riguardarsi e riascoltare, per un sano recupero delle origini e della memoria), l’anno di Francesco Salvi (con Esatto), l’anno dell’insulsa sconfitta di Mia Martini con Almeno tu nell’universo (almeno si portò a casa il premio della critica), della svolta ecologica di Al Bano e Romina Power, della vittoria di Fausto Leali e Anna Oxa, in duo con Ti lascerò. Poi c’era Raf apocalittico, Cosa resterà di questi anni ’80, e Mietta che vinceva fra i giovani con Canzoni (scritta da Amedeo Minghi), e Enzo Jannacci con Se me lo dicevi prima.

Ma fu anche l’anno delle performance più graffianti di Beppe Grillo (paradossale, che venisse portato in Rai da un uomo di destra, poi berlusconiano?), che si sfoga contro gli autori, contro la Rai, contro i cantanti, contro i socialisti (mai come tre anni prima a Fantastico) e – dice la storia – si becca pure qualche querela.

Nel video, una di queste esibizioni. Il Secolo XIX, qualche giorno fa, ha lanciato l’ipotesi che Celentano volesse Grillo al suo fianco, come ospite del Festival e per qualche ora si è pensato alla possibilità di rivederlo sul palco dell’Ariston, anche se, a dire il vero, ci credevano in pochi. E infatti non è così: Celentano ha smentito e subito dopo è intervenuto anche Grillo sul suo blog:

I media si ricordano di me in due occasioni, per attaccarmi con l’uso sapiente di spargimerda e per Sanremo. In questo caso si annuncia e smentisce contemporaneamente la mia presenza. I telespettatori nel dubbio si collegano e aumenta lo share. Io a Sanremo non ci vado ora nel 2012 e non ci andrò mai. Nessuno mi ha chiesto di partecipare, nessuno ha posto un veto e chi lo scrive è un fellone. Si può dire fellone? Ma forse è meglio dire merdaccia, rende meglio l’idea.

Lo stile, almeno per iscritto, è lo stesso di un tempo.

Raf – Cosa resterà di questi anni ’80

Mia Martini – Almeno tu nell’universo

Jovanotti – Vasco

Francesco Salvi – Esatto

Fausto Leali e Anna Oxa – Ti lascerò

Mietta – Canzoni

Enzo Jannacci – Se me lo dicevi prima

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