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Tv Talk – Stefano Bollani demolisce i talent show. E i discografici che spremono i talenti.

A Tv Talk, il musicista e narratore televisivo dice la sua sui talent: la gara, in musica, è sbagliata. E molto altro.

pubblicato 22 Ottobre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 02:35


Stefano Bollani si coccola la sua nicchia di telespettatori (anche lo zoccolo duro degli over 65, come gli viene fatto notare). Se la tiene ben stretta. E quando a Tv Talk, dopo una serie di botta e risposta sulla sua trasmissione (Sostiene Bollani) cui Bollani risponde sempre in maniera articolata – anche alle critiche -, gli fanno vedere un frammento della prima puntata di X Factor 5, lui stronca i talent show. Tutti, nessuno escluso.

E per avvalorare la sua posizione – peraltro estremamente condivisibile, a pensarci bene – Bollani, quando Bernardini gli chiede di suonare un pezzo, esegue in studio una sua rivisitazione di Nessuno mi più giudicare. Perché quello che sostiene il talentuoso musicista e ottimo narratore televisivo, è che la cosa più sbagliata, nella musica, sia proprio la gara.

Bollani è uno che non ha proprio peli sulla lingua e che non ha paura di dire le cose come stanno. Racconta che avevano provato a coinvolgere pure lui:

In qualche talent, non mi ricordo quale, mi avevano indirettamente proposto di fare il giudice. Se c’è una cosa che non mi piace è la gara tra gente che deve far musica. In più quando la gara viene stimolata da provini, da pianti in diretta, giudici, indipendentemente dalla qualità dei giudici e dalla qualità di quelli che cantano, è un’immagine antica del mondo della musica, della star che deve esplodere.

Poi, sempre nell’ottica del non aver peli sulla lingua, affonda pesantemente anche contro le case discografiche che hanno trovato, nei talent show, una serie potenzialmente illimitata di risorse da spremere. Almeno finché non rovineranno loro il giocattolo. La discografia italiana, settore palesemente in diffcoltà, si aggrappa ai talent show. Ma nel farlo, naturalmente, triturano i giovani talenti.

A qualche discografico di certo non piacerà, quel che ha detto Bollani. Ma il suo punto di vista è estremamente interessante:

La discografia cerca i ragazzi che escono dai talent perché sono disperati, non vendono più niente e cercano la star da spremere per 2 o 3 anni.

Senza contare il fatto che, troppo spesso, ci si dimentica che i “talent” che escono da un talent show sono giovanissime persone che, improvvisamente, si trovano a fronteggiare una realtà cui non sono abituati. Bollani parla anche di questo:

Questi sono ragazzi di 20 anni che vengono spremuti per 3 anni e poi vanno dallo psicologo. E’ il sistema che non è carino.

Bollani non nega certo che ci possano essere degli ottimi concorrenti da talent show.

Non parlo di qualità della musica, magari c’è gente che canta benissimo, i giurati sono in gamba, ma dell’idea di gara: già il Festival di Sanremo non mi fa impazzire, ma ancora di più tra ragazzi che cantano tutti canzoni diverse in maniera diversa. In base a cosa uno deve vincere e l’altro perdere?