Home La7 – Travaglio contro Stella sul caso Santoro e sulla “libertà”

La7 – Travaglio contro Stella sul caso Santoro e sulla “libertà”

L’editoriale di Marco Travaglio sulle motivazioni di Giovanni Stella per non prendere Santoro a La7.

pubblicato 28 Agosto 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:08


Nel consueto corsivo al vetriolo su Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio risponde all’intervista che Giovanni Stella ha rilasciato al Giornale. Finito l’idillio con l’a.d. di La7, che era iniziato quando questi aveva dichiarato, proprio al Fatto, che avrebbe fatto campagna acquisti, lasciando intendere che Santoro sarebbe rientrato proprio in questa campagna.

Il pezzo si intitola Povera stella, e ironizza su quelle che, secondo l’a.d. di Telecom Italia Media, sarebbero le sacrosante motivazioni per aver interrotto la trattativa con Michele Santoro. Ovvero la pretesa di libertà del conduttore.

Soltanto nello Stato semilibero di Bananas un dirigente di successo, braccio destro di un top manager del calibro di Franco Bernabè, può mettere nero su bianco, per giunta sul quotidiano del premier, che la libertà è una pretesa.

Travaglio spiega che in tutto il mondo libero gli editori scelgono i giornalisti, che questi lavorano come meglio credono, in base alle regole fissate dal contratto nazionale. Che prevede, appunto, libertà assoluta. Se poi l’editore non è soddisfatto di loro, li licenzia per giusta causa. E alla fine è il giudice a stabilire se la causa era giusta o no.

E Travaglio chiude così:

Ricapitolando: noi di La7 siamo così liberi che, se qualcuno viene a parlarci di libertà, lo meniamo

In effetti, c’è poco da dire: la posizione e le giustificazioni di Stella non sono molto logiche né condivisibili. Anche perché Santoro aveva offerto a Stella di assumersi ogni responsabilità legale sul suo programma, insieme a Enrico Mentana.

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