Home Marco Marzocca obbligato a fare sempre lo stesso personaggio. Zelig è “un’entrata economica sicura”

Marco Marzocca obbligato a fare sempre lo stesso personaggio. Zelig è “un’entrata economica sicura”

Marco Marzocca, il filippino di Zelig, si lamenta perché è costretto a proporre sempre il personaggio di Ariel. Ma ha accettato ancora Zelig perché…

pubblicato 22 Agosto 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:15


Marco Marzocca, comico famoso soprattutto per il personaggio di Ariel il filippino, si sfoga con Il Mattino, dichiarando di essere stanco di fare sempre lo stesso personaggio a Zelig. A quanto dice, non sarebbe sua la scelta di portare sempre sul palco Ariel, ma sarebbe invece costretto dalla produzione del varietà comico di Canale5:

Tornerò a fare Zelig, ma la produzione mi costringe a rifare sempre Ariel. Eppure ho creato altre maschere della nostra società, come il Notaio, Mamma Orsa, l’ex pugile Cassiodoro, il bambolotto Sturby e tanti altri ancora. Una scelta limitante per chi come me fa questa professione, dal momento che non si apre alla fantasia di noi artisti.

Marzocca, come molti ricorderanno, aveva debuttato al fianco di Corrado Guzzanti in Tunnel e proprio con Guzzanti ha lavorato in molti programmi di successo (e di qualità), sia su Rai 3 che su Rai 2. Recentemente l’abbiamo visto ancora una volta assieme al suo “pigmalione”, questa volta su Sky, in Aniene (gallery del programma), dove ha interpretato numerosi personaggi diversi.

Qualcuno si chiederà per quale motivo, se la sua vena creativa viene limitata, ha accettato ancora una volta di far parte del cast di Zelig. La risposta la dà lui stesso:

Ammetto che ho accettato comunque. E’ pur sempre una vetrina televisiva importante e un ingresso economico sicuro.

Questione di soldi, insomma, oltre che di pubblicità maggiore di quella che gli potrebbe dare un qualsiasi altro spettacolo, sebbene si ritenga anche un buon attore/intrattenitore teatrale. L’unico a cui viene data la possibilità di fare di tutto, però, è Fiorello, sostiene Marzocca, che chiosa con una certa tristezza…

Siamo relegati in un sistema di qualunquismo che ci obbliga a fare sempre le stesse cose. Come se la nostra bivalenza non fosse credibile, nè corrispondesse ad un criterio di qualità. Eppure abbiamo fatto tante cose, vantiamo una lunga gavetta e siamo veramente cresciuti a pane e teatro.

Canale 5Zelig