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Mediaset: Incentivi per il decoder Digitale Terrestre “aiuti di Stato”

Anche la Corte di Giustizia Europea boccia l’ultimo ricorso di Mediaset: gli incentivi per l’acquisto del decoder digitale terrestre erano aiuti di Stato e vanno restituiti

pubblicato 28 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:43


Si conclude con una sconfitta per Mediaset anche l’ultimo ricorso utile a bloccare la decisione della Commissione Europea di imporre la restituzione dei circa 200 milioni di euro di incentivi all’acquisto del decoder per il digitale terrestre del biennio 2004/05. La Corte di Giustizia Europea ha bocciato il ricorso del broadcaster italiano che ora dovrà farsi carico di riconsegnare nelle casse dello Stato l’importo degli incentivi che erano finiti, in realtà, nelle tasche dei produttori di decoder.

La motivazione è sempre la stessa: il contributo economico non era destinato a decoder per il satellite e di fatto avrebbero favorito esclusivamente lo sviluppo della piattaforma pay Mediaset Premium. Che dietro quell’incentivo ci fossero interessi economici diretti del premier Silvio Berlusconi era opinione condivisa già all’epoca, d’altra parte proprio quei soldi consentivano a Premium di non dover scaricare sui propri bilanci l’eventuale comodato d’uso dei decoder o sulle tasche dei suoi clienti il noleggio o l’acquisto degli apparecchi.

Personalmente posso aggiungere un elemento per esperienza personale diretta: il contributo venne riconosciuto anche ai clienti Fastweb per l’acquisto dei decoder dell’IPTV dell’operatore telefonico e nonostante quegli apparecchi non consentivano la ricezione del digitale terrestre ma funzionavano esclusivamente connessi alla rete internet. Certo, si è trattato di un numero ridicolo di persone rispetto agli abbonati Rai (era questo l’unico requisito richiesto) che hanno acquistato il decoder digitale terrestre, ma una correlazione diretta sul piano formale fra l’incentivo e il “beneficio per Mediaset” pareva difficile da sostenere.

Altro elemento che risulta controverso è che la Corte Europea ha stabilito che dovrà essere lo stato italiano a stabilire la cifra che Mediaset dovrà restituire, tutto questo ignorando due fatti.

Primo, a decidere saranno ancora una volta i ministri del governo Berlusconi, altro corto circuito che puzza di “conflitto d’interessi”, e secondo Mediaset sostenne a giugno dello scorso anno di aver giàaccolto la richiesta del Ministero delle Comunicazioni italiano di provvedere al versamento preventivo della somma imputabile a tale presunto aiuto di Stato“.

All’epoca nessuno era in grado di dire di quale cifra si trattava (altra anomalia), ma sembra improprio affermare oggi che “Mediaset dovrà restituire i soldi“. Ad un pasticcio all’italiana si aggiunge un pasticcio europeo.

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