Home Notizie Fabio Troiano: “The Voice ha funzionato a prescindere dalla conduzione. Bilancio positivo”

Fabio Troiano: “The Voice ha funzionato a prescindere dalla conduzione. Bilancio positivo”

Il conduttore di The Voice è l’unico che si è piaciuto come non conduttore

pubblicato 31 Maggio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:51

Contento lui, contenti tutti. Anche se è l’unico di The Voice, su cui tira aria di sostituzione per l’anno venturo, Fabio Troiano è riuscito a non fare della sana autocritica sino all’ultimo. Intervistato da Chiara Maffioletti per Video Corriere Tv, ha commentato con assoluta serenità e soddisfazione la sua conduzione del talent show di RaiDue, appena terminato (la vincitrice Elhaida Dani è stata intervistata da noi di TvBlog):

“Il bilancio per me è molto positivo. Per il mio ruolo di conduttore per me è positivo, E’ un esperienza che ho fatto, il mio mestiere è un altro. Faccio l’attore, sono abbastanza convinto di quello che faccio e sono contento di farlo. Ho fatto quest’esperienza, io mi sono divertito molto”.

A proposito dello sdoppiamento con Colorado, ha dichiarato:

“Quella di Colorado è stata veramente una partecipazione, il conduttore di Colorado c’è ed è Paolo Ruffini, punto”.

Quantomeno non si prende il merito del “successo” di The Voice, che pure viene elogiato oltremisura dai media vista la pochezza di un 14% alla finale:

“I risultati sono buoni perché il programma funziona a prescindere dal conduttore. Il conduttore è un non conduttore, infatti faccio l’attore. La mia vittoria è stato fare un programma come questo, sono felice che mi abbiano dato quest’opportunità. Questo è. Forse questo programma funziona a prescindere. Il punto di forza è la musica, i cantanti”.

Di The Voice aggiunge che gli è piaciuto anche da spettatore:

“Da spettatore l’avrei seguito. E’ interessante la costruzione, poi la cosa che mi piace ancora di più è che fatto da dentro capisci la verità che c’è in quello che si fa. Molto spesso, a volte, ti è indubbia questa cosa. E invece questa verità c’è”.

Addirittura il consiglio che darebbe ai talenti del domani è quello di credere in quello che fanno:

“Io mi trovo a fare provini come fanno loro. Non dico che c’è immedesimazione, ma li capisci. Se volete lavorare nello spettacolo devi credere in quello che fai, se non sei convinto tu non potrai mai convincere gli altri”.

In effetti, com’è stato convinto lui, a recitare bene la parte del bravo non-conduttore, nessuno mai.