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Call Center Sky delocalizzato in Albania? Sindacati preoccupati

L’UGL minaccia lo sciopero contro la delocalizzazione in Albania dei call center Sky

pubblicato 3 Maggio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:44


Sky Italia sta delocalizzando i suoi call center in Albania? Secondo il sindacato UGL i numeri raccontano proprio questa realtà e, se venissero confermati, minaccia uno sciopero per il prossimo 28 maggio in corrispondenza con la finale di Champions League di Wembley. Secondo l’UGL Sky starebbe danneggiando i lavoratori italiani:

Siamo estremamente preoccupati per le ricadute occupazionali nel settore delle telecomunicazioni, a fronte di quelle che sembrano essere delle vere e proprie linee strategiche di mercato di Sky Italia tese, sembra, a favorire la delocalizzazione dei volumi di traffico verso l’Albania, a discapito dei lavoratori dei call center in Italia. Il fermo lavorativo di circa un paio di settimane imposto da Sky alla sola Almaviva Contact – prosegue la nota congiunta – coinvolge circa 600 operatori; se cio’, come sembra, venisse esteso anche a tutti gli altri outsourcing italiani (tra i quali ricordiamo Teleperformance In & Out che ha appena avviato la procedura di licenziamento collettivo per 1464 lavoratori), ma non dovesse riguardare la sede albanese di Durazzo di Teleperformance, ci troveremmo di fronte ad un’operazione senza precedenti di vero e proprio smantellamento dell’occupazione del settore in Italia, a vantaggio della delocalizzazione. Un’azienda come Sky deve continuare a puntare sui servizi innovativi e soprattutto sulla qualita’ del servizio offerto e questo non puo’ prescindere dal mantenere in Italia il traffico telefonico dei clienti, anche in un’ottica di maggiore tutela e riservatezza della loro privacy e dei dati sensibili

Fabrizio Tosini e Stefano Conti, vicesegretario nazionale e segretario nazionale di Ugl Telecomunicazioni, sottolineano come i dati sul fatturato di Sky Italia (che comunque fa pagare ai propri clienti le chiamate al call center 199.100.400) non giustificherebbero comunque questi tagli, aldilà della spiacevole circostanza che vede al momento non penalizzati i lavoratori assunti a Durazzo:

La crescita del numero degli abbonati unitamente al fatturato nell’ultimo trimestre, non giustificano la decisione aziendale di procedere all’ assorbimento sul super minimo dell’aumento contrattuale, azzerando di fatto il beneficio economico per i lavoratori , derivante dal rinnovo del ccnl di settore. Per questi motivi dopo aver avviato lo stato di agitazione, stiamo pensando alla proclamazione di una giornata di sciopero, magari in concomitanza della finale di Champions League prevista il prossimo 28 maggio

Se le ipotesi dell’UGL dovessero essere confermate si tratterebbe di un duro colpo per la credibilità di un’azienda che, di fronte agli attacchi della concorrenza (e del Governo), si è spesso difesa ritenendosi una risorsa preziosa per il nostro paese in termini di investimenti e posti di lavoro creati.