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Hugh Grant pazzo per i reality

I fedelissimi lettori di Tv Blog ci perdoneranno l’OT, ma l’argomento che vi proponiamo stasera ha degli impliciti risvolti televisivi. Si dà il caso, infatti, che sia approdato al cinema il primo film ufficialmente ambientato (negli intenti a priori, oltre che nei motivi ispiratori) nell’era del reality show. E gli appassionati del genere da oggi

9 Giugno 2006 21:52

I fedelissimi lettori di Tv Blog ci perdoneranno l’OT, ma l’argomento che vi proponiamo stasera ha degli impliciti risvolti televisivi. Si dà il caso, infatti, che sia approdato al cinema il primo film ufficialmente ambientato (negli intenti a priori, oltre che nei motivi ispiratori) nell’era del reality show. E gli appassionati del genere da oggi possono contare su un fan d’eccezione: Hugh Grant. “Se avessi la possibilità di scegliere se andare a cena con la star di un reality o con una diva di Hollywood – ha dichiarato l’attore inglese – sceglierei senza dubbio la prima. È più interessante”. Il celebre interprete di commedie sentimentali torna in sala con un film che prende in giro la reality mania, con i concorrenti più improbabili e la loro smania di essere famosi. La squinzia ambiziosa del Midwest, il rapper ebreo ortodosso e un arabo cacciato dai campi di Bin Laden perchè imbranato e mammolone. Sono i tre finalisti improbabili (ma non troppo) di un reality show per aspiranti cantanti a nome American Dreamz, titolo del film che si presenta come irridente fotocopia cinematografica del format americano American Idol.
Il programma in questione potrebbe essere banalmente associato alla formula tutta italiana di Amici della De Filippi, mentre invece è uno dei primi veri talent show nati in televisione, un fenomeno di costume dal successo planetario che ha sfornato popstar come Kelly Clarkson e ha visto come ultimo vincitore Taylor Hicks, talento non proprio emergente vista la veneranda età di 30 anni e alle prese con l’uscita del suo primo singolo post vittoria, Do I make You Proud. Il regista Paul Weitz (American Pie, About a boy), in realtà, sostiene di aver scritto la sceneggiatura molto prima di aver visto una sola puntata dello show televisivo. Che sia vero o no, non importa: il risultato è una satira esilarante sui meccanismi perversi e cialtroni della tivù contemporanea, dipinta nel suo potere di alimentare “sogni cattivissimi”.
Protagonista è Hugh Grant, nei panni del Deux ex machina del programma (guarda caso, anche nel vero American Idol si tratta di un inglese dall’aria viziosetta ed eternamente scocciata, proprio come lui). Secondo l’attore inglese, “non importa sapere se questi programmi sono finti. L’importante è che restino squisitamente repellenti: questo sì che mi piace”.
Al suo fianco, un cast di attori in gran forma, tra cui una sorprendente Mandy Moore, ex lolita del pop, e Dennis Quaid nei panni di un Presidente degli Stati Uniti che, per sopperire alla forte crisi di identità e popolarità, viene spedito come guest-star della finalissima del programma.
Negli Usa e nel Regno Unito, dove il film è uscito un mese fa, lo hanno accolto recensioni negative e incassi fiacchi: troppo acido (e irrispettoso per i seppur velati riferimenti alla famiglia Bush). Si dice, invece, che in Italia potrebbe piacere proprio per questo… In ogni caso, per gli appassionati della metatelevisione, la tappa al cinema è d’obbligo.

[Fonte Vanity Fair]