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Ciak, si stronca: Giurato e Lear contro la gara di bambini e adulti in tv. La Clerici li istiga a vincere a ogni costo

Continua l’inesorabile flop di Ciak, si canta, nonostante le consuete promesse da marinaio di Francesco Facchinetti. Il conduttore aveva garantito sul suo Facebook la rivoluzione, consistente evidentemente nel puntare su cantanti veri – meglio se d’annata – piuttosto che su prezzemoline stonate. Invece la seconda puntata è riuscita a fare pure peggio, toccando uno dei

pubblicato 16 Aprile 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 07:14


Continua l’inesorabile flop di Ciak, si canta, nonostante le consuete promesse da marinaio di Francesco Facchinetti. Il conduttore aveva garantito sul suo Facebook la rivoluzione, consistente evidentemente nel puntare su cantanti veri – meglio se d’annata – piuttosto che su prezzemoline stonate. Invece la seconda puntata è riuscita a fare pure peggio, toccando uno dei punti più bassi nella storia dell’etica televisiva.

Per la prima volta, infatti, i bambini sono stati sfruttati a tal punto da essere messi in competizione contro degli adulti. E’ successo con due “creature” di Ti lascio una canzone, format ormai continuamente spremuto da RaiUno per sollevare l’ascolto. Se, poi, il filo conduttore è ancora una volta Lucio Presta, è inutile stupirsi.

Ripetiamo, però, la differenza: dei bambini sono stati messi contro, tra gli altri, un mostro sacro come Ron in una gara vera (altro che la baby-festicciola a cui sono abituati). Per non parlare della loro accoppiata con Belen in versione Mary Poppins, che ha fatto un po’ lo stesso effetto di Eva Henger redenta in Paperissima Sprint.

Ma per fortuna, in una Rai sempre più “prezzolata” nel suo spirito critico (Stefano d’Orazio su tutti in quanto reduce Da Ti lascio), ci sono state due voci fuori dal coro a denunciare l’immoralità dell’operazione. A sconfessare, finalmente, la retorica delle giurie imbalsamate, e soprattutto compiacenti dinanzi al talento in erba, due “opinionisti” veri: Luca Giurato e Amanda Lear, entrambi coraggiosi ma in misura diversa.

Ciak, si canta: prima puntata
Ciak, si canta: prima puntata
Ciak, si canta: prima puntata
Ciak, si canta: prima puntata

Il bislacco giornalista ha avuto, infatti, il coraggio di dire in faccia alla Clerici – sua ex collega a Uno Mattina – di non apprezzare la strumentalizzazione dei più piccoli in tv. Sempre non a caso la conduttrice era intervenuta telefonicamente per perorare la causa dei suoi bambini. Dopo la vittoria degli Oscar Tv, evidentemente è ossessionata dalla vittoria a tutti i costi con l’ultimo successo che le è rimasto:

“Non c’è gara, I miei bambini sono troppo forti. Non possono perdere dei bambini, comunque hanno vinto. Luca, non puoi tradirmi. I miei bambini devi votarli per forza”.

Mai messaggio fu più diseducativo, nell’istigare alla competizione “puerile” a tutti i costi. Per fortuna Giurato gliene ha cantate quattro:

“Mi dispiace non essere per la prima volta d’accordo con te, io sono un nonno all’antica. A quest’ora i ragazzini devono stare a letto”.

Ma l’affondo, senza la paura di perdere la poltrona su Raiuno, lo dà la Lear, campionessa di onestà intellettuale e di anti-perbenismo:

“Ho trovato questi bambini terrificanti. Ma devono andare a scuola! Mi fan paura, mentre sono i fichi d’india i veri bambini”.

Si segnala, in tutto questo, il terrore aziendalista nel volto di Facchinetti: incapace nell’affrontare un incidente diplomatico che si rispetti, prova a sotterrare lo scandalo quando è bello e fatto. Se voleva poi calarsi sotto la gonnella della Rodriguez, si è fatto male i suoi conti. Dire che Belen è fuori fase, e completamente inadeguata alla conduzione di un show in prima serata, è un eufemismo.