Home Notizie Sfotte nel fuorionda la guardalinee: licenziato telecronista Sky Uk

Sfotte nel fuorionda la guardalinee: licenziato telecronista Sky Uk

La brutta storia di sessismo e maleducazione in tv, che vado a raccontarvi si è svolta nella compassata Inghilterra. Sabato scorso Richard Keys ed Andy Gray (è stato attaccante nell’ Everton e Scozia) commentatori di Sky Sports sono stati pizzicati a microfoni aperti in fuorionda a sfottere la guardialinee Sian Massey durante la partita Wolves-Liverpool.

di marina
26 Gennaio 2011 11:00

La brutta storia di sessismo e maleducazione in tv, che vado a raccontarvi si è svolta nella compassata Inghilterra. Sabato scorso Richard Keys ed Andy Gray (è stato attaccante nell’ Everton e Scozia) commentatori di Sky Sports sono stati pizzicati a microfoni aperti in fuorionda a sfottere la guardialinee Sian Massey durante la partita Wolves-Liverpool. Nel video in alto le frasi pronunciate, costate a Gray il licenziamento, poiché ritenuto dal direttore sportivo di Sky, Barney Francis recidivo .

Infatti, il 55enne Gray era già stato sanzionato lo scorso dicembre per aver definito durante un fuori onda la collega Charlotte Jackson: “una gran gnocca”(il video dopo il salto). Francis ha così commentato:

Abbiamo rescisso il contratto a Gray per comportamento inaccettabile. Non abbiamo esitazione nel prendere questa decisione dopo essere venuti a conoscenza delle nuove informazioni.

Secondo la filosofia di Gray dunque, anche per la guardialinee Sian Massey è una colpa sia essere una bella ragazza sia fare un lavoro da uomini. Coinvolge nella sua idea sessista anche Richard Keys e nel fuorionda sostiene che una donna non sarà mai in grado di capire un fuorigioco tanto che Keys per fare lo splendido gli risponde: “Qualcuno dovrebbe scendere sotto a spiegarglielo”. Gray prosegue sottolineando il fatto che la Massey sia avvenente e Keys un po’ pettegolo gli svela che il tecnico dei Reds (Kenny Dalglish) “avrebbe perso la brocca”. Keys e Grey hanno telefonato a Sian Massey per scusarsi privatamente, sostenendo che le scuse pubbliche sarebbero state troppo umilianti.