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Tv, Danimarca, Blachman: uomini che giudicano il corpo delle donne. L’idea rozza con i soliti finti intenti nobili

In Danimarca, è scandalo per uno show in prima serata.

pubblicato 3 Maggio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 18:40

Se una trasmissione del genere fosse andata in onda in Italia, quattro cortei di Se non ora, quando? sarebbero già pronti per presiedere le principali città d’Italia. In Danimarca, invece, non è solito farsi scrupoli di questo tipo al punto che un reality show di questo genere è stato trasmesso addirittura in prima serata.

Ma di cosa si tratta? Qualcuno disse che un’idea di un programma televisivo andrebbe racchiusa in 160 caratteri e questo sembra essere l’esempio perfetto: due uomini giudicano, senza falsità e ipocrisia, il corpo di donne che si presentano completamente nude.

Il fine di questo programma danese, che si intitola Blachman e va in onda ogni martedì sera sulla tv pubblica danese DR2, come scontato che fosse, non poteva non essere psicologico. Thomas Blachman, musicista jazz, che ha ideato e dato il proprio nome al programma, ha motivato l’idea di questa trasmissione con queste affermazioni:

Il corpo della donna ha sete delle parole di un uomo. Abbiamo fatto un favore alle donne, che possono così sapere senza ipocrisie come gli uomini valutino i loro corpi.

E un fesso (o una fessa) ci potrebbero anche cascare in pieno dinanzi a cotanta retorica altruista.

Peccato, però, che in alcuni casi, guardando alcuni pezzi tratti dalla trasmissione, la denudazione della protagonista di turno avvenga in un’atmosfera che ricorda vagamente i film softcore olandesi di terza categoria (lo studio, angusto e completamente buio, non aiuta di certo) e che alcune delle donne, che si sottopongono al giudizio di Blachman e del suo ospite, siano bombe sexy, reduci dall’ennesimo pit-stop da un chirurgo plastico, che tutto necessitano tranne che di rassicurazioni sul proprio fisico.

Il tutto, quindi, si traveste da trash e Blachman si rivela per quello che è: un programma contro l’ipocrisia che si legittima in modo ipocrita.

Se si fosse data una veste più leggera ad un programma del genere, le polemiche si sarebbero (forse) anche attenuate. E’ sufficiente guardare a casa nostra: un programma come Sexy Angels, ad esempio, in onda su Comedy Central, può essere tranquillamente messo alla stregua di Blachman (in Sexy Angels, una serie di star a luci rosse organizzano scherzi, seducendo ignare “vittime”, dando vita a scene al limite dell’hard) ma l’atmosfera ludica e divertente allontana l’ipocrisia.

In Blachman, non c’è niente di tutto questo e le proteste non possono non apparire giustificate: l’autore Knud Romer ha definito lo show danese “un claustrofobico strip club che serve solo a cementare i classici concetti di dominio maschile” mentre la blogger Lotte Hansen ha messo in atto una campagna per cancellare il programma definito dall’opinione pubblica “il più sessista della storia”.

Dalla Danish Broadcasting Corporation, però, non sentono ragioni: il programma andrà avanti.

Possono farlo, è un loro diritto, ma l’onesta intellettuale e la libertà di espressione sono tutt’altra cosa.