Home Colorado: Marco Bazzoni (Baz) a TvBlog: “Consiglio ai ragazzi di fare un anno da animatore nei villaggi. E’ meglio del servizio militare”

Colorado: Marco Bazzoni (Baz) a TvBlog: “Consiglio ai ragazzi di fare un anno da animatore nei villaggi. E’ meglio del servizio militare”

Domani sera, alle 21:25 su Italia 1 andrà in onda la quarta puntata di Colorado, il varietà prodotto da Colorado Film e 3Zero2 e condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia. Grazie ad un ricco gruppo di comici storici e nuovi, il programma sta aumentando i propri ascolti ogni settimana riuscendo a superare gli obiettivi

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pubblicato 2 Ottobre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:19

Domani sera, alle 21:25 su Italia 1 andrà in onda la quarta puntata di Colorado, il varietà prodotto da Colorado Film e 3Zero2 e condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia. Grazie ad un ricco gruppo di comici storici e nuovi, il programma sta aumentando i propri ascolti ogni settimana riuscendo a superare gli obiettivi di rete previsti e raggiungendo picchi in seconda serata. Cercheremo attraverso una serie di interviste ai protagonisti di Colorado, di conoscere meglio sia i comici che da anni ne fanno parte, sia chi è entrato solo quest’anno attraverso la formula vincente dei Laboratori. Cominciamo oggi con la prima intervista a Marco Bazzoni, ormai noto a tutti come Baz.

Marco, anche tu come molti altri comici (anche di Colorado) e intrattenitori, hai un passato da animatore turistico.

“Spesso è il passo più semplice per chi vuole fare questo mestiere, ma in realtà non ho cominciato per questo motivo”.

Non hai fatto l’animatore quindi con l’obiettivo di entrare nel mondo dello spettacolo?

“No, ho cominciato a fare quel lavoro poichè nell’estate del mio diploma ho fatto un incidente e ho distrutto la macchina di mia madre! A casa mia ovviamente non si respirava un ambiente assai sereno (ride, ndr) e che così ho deciso di andare via per un paio di mesi e ho iniziato a lavorare nei villaggi. Primo ruolo, il guidatore della navetta”.

E poi come sei arrivato alla passione dello spettacolo?

“Mi sono accorto stando lì che ogni giorno aspettavo con impazienza lo show della sera e quindi ho iniziato a puntare su quello. Cantavo, ballavo, recitavo e sono andato avanti così per cinque anni diventando anche capo villaggio. Dopo di che, durante la mia ultima stagione, mi vide un impresario, una donna che faceva parte del Comitato Teatrale del Trentino, che mi scritturò per uno spettacolo che non avevo…”

In che senso non avevi?

“Erano pezzi che scrivevo per il villaggio ma non avevo dei testi pronti da proporre anche se non volevo perdere l’opportunità. Così mentii e le dissi che avevo tutto pronto e lei mi inserì in questo spettacolo dove erano presenti anche importanti nomi della comicità quali Giobbe Covatta e altri. Per prepararmi a dovere, scappai dal villaggio due mesi prima, scrissi tutto il mio pezzo e andò bene. A quel punto mi trasferii a Milano senza una lira dove pian piano ho cominciato a fare scuola di recitazione e improvvisazione e una formazione tutta di palcoscenico, arrivando a calcare anche 3 palchi diversi al giorno”.


Fino a quando non è nato Baz.

“Non è stato il mio primo personaggio. Ho sempre fatto il monologhista, poi un giorno mi è venuta l’idea di interpretare il cosiddetto Artista Neutro, privo di intelligenza e talento, che ha funzionato tanto da consentirmi di vincere in un anno 11 concorsi sulla comicità, tutti in coppia con il mio socio Alex De Santis. Da lì qualche addetto ai lavori si è accorto che esistevo: ho iniziato a lavorare di notte nelle tv private, poi a Rai2 a Tribbù fino alla felice chiamata per Colorado”.

E in quel caso l’Artista Neutro è diventato Baz.

“Abbiamo pensato di riadattare il personaggio perchè l’Artista era un concetto troppo difficile da interpretare in tv. Baz è nato come lettore multimediale fino a evolversi negli anni e oggi è diventato Buz HD”.

Come è nato Baz?

“L’idea mi è venuta per due motivi: innanzitutto per la mia passione di fare le voci e rumori e poi da uno spunto avvenuto da un’improvvisazione a scuola. Immaginavamo che ci fossero 4 porte e dietro ognuna ci fosse un attore, tra cui io; chi apriva una porta si trovava di fronte uno di noi e dovevamo improvvisare su un personaggio all’istante. Mi è venuto in mente un commesso di McDonald’s con una vocina che spiccicava poche parole incomprensibili ed è nato Baz”.

Marco Bazzoni (Baz) a Colorado Baz che ormai si può definire un brand a tutti gli effetti.

“Hai ragione. Nel periodo del boom di Zelig tutti volevano fare i comici e io pensavo ad un modo per essere riconoscibile tra i tanti. Mi sono messo con il mio grafico a disegnare il logo con i colori che vedete oggi e quando poi siamo arrivati in tv, la maglietta di Baz è diventata richiestissima. Da lì si sono interessate varie industrie e Baz lo trovi su vestiti, linea scuola, persino sull’intimo. Sono diventato una multinazionale (ride, ndr)”.

Baz con Nicola Savino forma un duetto irresistibile. Ci racconti qualcosa di quello che non vediamo?

“Sono un cagaca.. e sto sempre attento alle virgole chiedendo di ripetere fino a quando non viene bene uno sketch. In più faccio degli scherzi a Nicola, non scrivendo tutto il copione e improvvisando in onda. Nel cabaret fa più ridere se c’è qualcosa di naturale e infatti sono divertentissime le sue reazioni quando tento di metterlo in difficoltà”.

Tornando al tuo passato di animatore, che ricordi hai di quel periodo? Avevi già quale obiettivo da raggiungere uno come Fiorello?

“Innanzitutto il periodo più bello è forse quando sono stato a Sharm El Sheik. Spegnevo il cervello dalla mattina alla sera e la mia unica preoccupazione era far divertire la gente. Non cercavo di essere Fiorello che oggi è il numero uno nell’intrattenimento e nella conduzione piuttosto nella mia vita ho cercato di più la formazione da comico anche come autore”.

Un periodo dunque che ricordi con soddisfazione.

“Sembrerà strano che lo dica, ma io consiglio sempre di fare l’animatore almeno per un anno al posto del servizio militare. Si imparano tante cose, il mondo del lavoro, la disciplina, a rispettare gli orari e a come rapportarsi con le persone. Però non si pensi che il lavoro di animatore possa essere propedeutico a diventare personaggi di successo a livello televisivo. Deve essere una cartuccia di un’arma tra tutte quelle che puoi utilizzare; spesso ci sono animatori che escono pensando di fare i comici e invece continuano a fare gli intrattenitori. E questo è sbagliato”.

Tu sei anche un breakdancer. Ti abbiamo visto in alcune puntate di Colorado dove hai lasciato senz’altro sorpreso il pubblico.

“Sì, quella è una delle mie passioni. Mi è sempre piaciuto l’hip hop e nei villaggi, conoscendo anche vari coreografi, ho cercato di migliorare anche questa mia caratteristica. Non sono un ballerino provetto però me la cavo. E nello spettacolo che faccio a teatro, oltre a fare il comico, ballo e recito”.

E ultimamente sei a Radiodue proprio dove fino a poco tempo fa c’era Fiorello.

“Partecipo ad una piccola trasmissione che si chiama 150.Baz, dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Ogni settimana esaminiamo un episodio che ha portato all’Unità d’Italia con Marzio Rossi, che tra l’altro lavora anche qui a Colorado. Ho scoperto che la radio, che ho sempre sfiorato, è divertentissima. In tv c’è molta scrittura e prove, in radio meno proviamo e meno scriviamo e più lo sketch diventa esilarante”.

Per concludere, hai un sogno di diventare attore?

“Ho già affrontato la mia prima esperienza da attore in un film corale che si chiamerà “Baciato dalla fortuna“. Uscirà a febbraio con Vincenzo Salemme, Asia Argento e Alessandro Gassman. La mia prima passione rimane lo spettacolo dal vivo però nulla esclude che non possa fare anche cinema in futuro. E non dimentichiamo poi il Web”.

Ovvero?

“Ho un profilo Facebook con un milione di fans con i quali chatto e una piccola web-tv dove mi collego. Abbiamo fatto il primo spettacolo di cabaret online con l’intervento del pubblico a giugno con le Lumache Show; era interattivo, la gente scriveva e ci chiedeva cosa fare e noi improvvisavamo. In più ho il mio portale, Baz.it e a breve a Torino faremo uno streming in diretta su Corriere.tv di un mio spettacolo. Insomma, di idee ce ne sono tante che per il web. Baz sarà presente anche lì”.

Ringraziamo il simpaticissimo Marco Bazzoni, ormai noto a tutti come Baz per la cordialità e un in bocca al lupo per le sue molteplici attività professionali.
mb

Italia 1