Home Rai 1 I produttori di fiction insorgono: “Gravissima crisi del settore”. E Claudia Mori: “La Rai non ha coraggio”

I produttori di fiction insorgono: “Gravissima crisi del settore”. E Claudia Mori: “La Rai non ha coraggio”

Tempi d’oro e d’alloro per le fiction. La fase è critica in un senso e nell’altro: i palinsesti prossimi venturi vanno formandosi e qualche delusione e malumore comincia ad emergere. I produttori di fiction, in particolare, annunciano una stretta di protesta contro Rai e governo: durante il Roma Fiction Fest, l’associazione Produttori Televisivi ha parlato

pubblicato 9 Luglio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:23

Tempi d’oro e d’alloro per le fiction. La fase è critica in un senso e nell’altro: i palinsesti prossimi venturi vanno formandosi e qualche delusione e malumore comincia ad emergere. I produttori di fiction, in particolare, annunciano una stretta di protesta contro Rai e governo: durante il Roma Fiction Fest, l’associazione Produttori Televisivi ha parlato di “grave crisi del settore, nonostante i prodotti di qualità e i successi in termini di audience”.

E’ un fatto che ultimamente alcune fiction italiane abbiano avuto importanti riscontri in fatto di seguito ma è altrettanto consolidato il concetto per cui non bisogna adagiarsi sui successi, se non si vuole correre il rischio di non collezionarne più. Il presidente dell’associazione stessa, Fabiano Fabiani, ha provato a spiegare le motivazioni di tale crisi, parlando di tre fattori:

“Il primo è che il budget della Rai riservato alla produzione è sceso del 33%; il secondo riguarda i rapporti strutturali con i dirigenti della Tv di Stato, che sono sempre più difficili. Inoltre c’è una crisi nella normativa, con il decreto Romani, che ha cancellato il laborioso lavoro regolamentare svolto nell’ultimo decennio”.

Durante la stessa manifestazione, ha parlato anche Claudia Mori, proprietaria della casa “Ciao Ragazzi”, inquadrando la propria protesta nell’ambito dei contenuti e della qualità:

“Realizzare fiction per un canale generalista come RaiUno va bene, ma ci sono difficoltà a far passare certi temi: perché su RaiUno devono andare solo cose consolanti? Ci vuole più coraggio…”.

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