Home Fabrizio Frizzi e la tv gentile che vince. E che merita il prime time

Fabrizio Frizzi e la tv gentile che vince. E che merita il prime time

Alla conferenza di presentazione de I soliti ignoti, Fabrizio Frizzi diceva: Quest’anno festeggio i trent’anni di carriera. Lo considero un nuovo inizio perché si è chiuso un periodo faticoso della mia vita.Trent’anni di carriera in televisione, oggi, sono davvero tanti. E quel periodo faticoso a cui Frizzi si riferisce, be’, è il periodo di un

pubblicato 15 Aprile 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 16:40


Alla conferenza di presentazione de I soliti ignoti, Fabrizio Frizzi diceva:

Quest’anno festeggio i trent’anni di carriera. Lo considero un nuovo inizio perché si è chiuso un periodo faticoso della mia vita.

Trent’anni di carriera in televisione, oggi, sono davvero tanti. E quel periodo faticoso a cui Frizzi si riferisce, be’, è il periodo di un conduttore vecchia scuola, che appariva lanciatissimo nel prime time di RaiUno, si è fatto i programmi “minori”, come se dovesse ricominciare da capo, con la gavetta.
E ora, con I soliti ignoti, si leva persino il lusso di battere Striscia la notizia, nonostante Ficarra e Picone, e di non esultare troppo.

In un’intervista rilasciata a Silvia Fumarola, pubblicata oggi su la Repubblica, Frizzi dice che è tutto merito del fatto che la sua è una tv gentile:

Entro in casa della gente chiedendo permesso.

E così, anche per celebrar la “vittoria” su Striscia, non ci sono grandi proclami, non c’è niente di urlato. Il concetto della tv gentile e semplice fa il paio con l’analisi che aveva proposto Carlo Conti quando, ritirando il premio come Personaggio dell’anno insieme a Antonella Clerici, parlava di tv della normalità.



Commentando il suo successo e quello della Clerici, Conti diceva, infatti:

è il successo della normalità, in una televisione troppo urlata.

Gentilezza, normalità, niente urla. E’ davvero questo, quello di cui ha bisogno la tv, oggi?
E’ probabile che sia così. O forse, ha bisogno di personaggi di cui fidarsi, in cui credere. Al punto che persino Il Giornale, due giorni prima della celebrazione di Repubblica, si augurava Date un programma al solito ignoto Fabrizio Frizzi.

Un volto rassicurante, bipartisan, in qualche modo. Un volto normale per una tv gentile.
Sì, forse sì, forse la tv, oltre a svecchiarsi e vivere il gusto dello show, ha bisogno anche di questo.

Glie lo daranno, un programma in prime time decente, a Fabrizio Frizzi?

Rai 1