Home Barbara D'Urso Domenica “radical” Live solidarizza con Crozza e la sinistra contro Grillo. E continua la campagna “Grillini = Gieffini”

Domenica “radical” Live solidarizza con Crozza e la sinistra contro Grillo. E continua la campagna “Grillini = Gieffini”

Domenica Live è di una perversione manipolatrice sempre più sconcertante. Chi ci lavora sta manovrando una sapiente campagna di denigrazione del Movimento 5 stelle camuffata da diritto negato all’informazione. E, sia chiaro, a indurre il sottoscritto verso una valutazione simile non è un senso di partigianeria nei confronti di Grillo, ma un disgusto verso la

pubblicato 10 Marzo 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 20:30

Domenica Live è di una perversione manipolatrice sempre più sconcertante. Chi ci lavora sta manovrando una sapiente campagna di denigrazione del Movimento 5 stelle camuffata da diritto negato all’informazione. E, sia chiaro, a indurre il sottoscritto verso una valutazione simile non è un senso di partigianeria nei confronti di Grillo, ma un disgusto verso la pilotata regia di certo infotainment.

I precedenti a Pomeriggio Cinque

Andiamo con ordine. Barbara D’Urso ha saputo rialzarsi, come sempre, dopo le polemiche sul finto attivista ospite a Pomeriggio Cinque (non si trattava di un esponente del Movimento, ma di un iscritto – peraltro dell’ultima ora – a un meetup, ovvero a un gruppo territoriale nato sul sito del Movimento, ma senza alcuna ufficialità).

La D’Urso aveva già ribaltato a Pomeriggio Cinque, a proprio vantaggio, le critiche mossele dallo stesso Grillo (“Falsifica la realtà”), facendo notare che il problema del Movimento è strutturale, visto che ha una gerarchia non chiara rispetto ai partiti a cui si è abituati. Continuando quotidianamente a farsi paladina della libertà di stampa e di opinione, la D’Urso si è mostrata ruffianamente disponibile al dialogo (che poi avviene sempre ‘a modo suo’, non facendo applaudire l’interlocutore in studio) con chi è realmente titolato a parlare, del Movimento.

Così a Pomeriggio Cinque, venerdì scorso, è intervenuta la candidata 5 stelle Margherita Cardone, finendo nel trappolone di Barbara. Anziché approfittarne per esporre il programma, lei per prima ha mal sfruttato il tempo a sua disposizione, tradendo insofferenza e basta:

“Vorrei che fossero comunicate notizie corrette sul Movimento. Io ho telefonato dopo che un fantomatico attivista iscritto da pochi giorni… Al meet-up, non è un attivista. Il Movimento è stato abbastanza denigrato. Mi spiace che una giornalista tedesca abbia dovuto bacchettare la stampa italiana. Io vorrei vedeste il programma e cercaste di capire perché il Movimento non vuole fare alleanze al governo e il perché i ragazzi vogliono cambiare il sistema italiano che è troppo corrotto e ci ha portato a questa situazione. Sono contenta di aver partecipato a questa trasmissione per rendermi conto che ha ragione Grillo. Non è questo il sistema di comunicare e fare informazione. Io non ho potuto dire niente del Movimento”.

La D’Urso ha, a questo punto, rivolto all’ospite un invito per un’intervista in solitaria, dandole la possibilità di fare un monologo di mezz’ora. La Cardone ha rifiutato dicendo che “non è questo il sistema”, mettendo così la conduttrice con la coscienza a posto. Della serie, “io la mia parte l’ho fatta, sono loro che evidentemente non hanno argomenti”.

Oggi a Domenica Live

Il copione continua oggi, in grande stile, a Domenica Live. La D’Urso, che pure ha detto di “non avere nulla contro Grillo, anzi lo conosce da quando aveva 18 anni”, ha iniziato ad allearsi con l’intera sinistra, da quella più radical-chic impersonata dalla Vanity Barbara Palombelli (“Sono stati eletti 163 parlamentari, 2 possono parlare. Siccome noi ci siamo battuti da giovani per far parlare i dissidenti sovietici, oggi i giornalisti devono manifestare per i diritti di parola di tutti e 163”) ai militanti come Ritanna Armeni (“Tu Barbara ci informi tutti i giorni su Grillo”) e persino Maurizio Crozza.

Del comico genovese sono state riproposte, in un servizio comparativo con l’attualità politica, tutte le battute contro Grillo. Insomma, la copertina di Ballarò è stata strumentalizzata come esempio di satira virtuosa, che ha fatto ridere oggi persino la Santanchè. Peccato che Crozza sia lo stesso re delle polemiche di Sanremo, su cui si era scagliato Paolo Liguori – per la contestata apertura con Berlusconi – accusandolo di non aver fatto satira in quell’occasione.

Ora, all’improvviso, Crozza è diventato un bravo comico a casa Mediaset? Certo, se i suoi convincenti argomenti possono arrestare l’outsider che si è fatto nemici ovunque. Perciò vediamo in parallelo un servizio in cui Crozza dice:

“Io l’ultima volta che a Roma ho visto tanti laureati in un colpo solo è perché Giannino e Crosetto erano seduti allo stesso tavolo. Ma perché in Parlamento c’è una Commissione dove suonano dal vivo? Che ca** ha detto questo qui? E’ un sommelier e si occupa di agricoltura? Non possono essere così, sarà saltato il wi-fi”.

e, in parallelo, il giornalista Videonews ribattere:

“Così dobbiamo accontentarci delle presentazioni che loro hanno fatto in diretta, sul loro sito web. Si presentano uno dopo l’altro: disoccupati, studenti, insegnanti, quasi tutti laureati. Il format è più simile ai provini di un talent show, che alla presentazione di un gruppo parlamentare. Maglioni, felpe, jeans, parlamentari in una veste completamente diversa da quella a cui ci avevano abituato Prima e Seconda Repubblica. In evidenza inesperienza e qualche ingenuità “.


Oltre a insistere sul binomio “grillini = gieffini, la D’Urso insiste nel cercare attivisti ufficiali, dimostrando che sono loro a non voler parlare e per questo si è accontenta di quelli ‘improvvisati’:

“Abbiamo cercato di parlare con coloro designati da Grillo a parlare, a comunicare soprattutto con la stampa italiana, visto che si rapportano sinora solo con i giornalisti stranieri”.

A questo punto, però, parte il servizio sui portavoce ufficiali di Grillo, Crimi e la Lombardi, di cui vengono mostrate dichiarazioni e opere degne di due censori:

“L’unica soluzione per noi di Videonews è raccogliere le tracce sui social network e accontentarci. Roberta Lombardi prima sul suo blog elogiava il fascismo delle origini, poi ha rettificato per il mare di polemiche. Crimi, capogruppo al senato, ha saputo padroneggiare su Twitter un altro strumento da politico navigato: il silenzio stampa. Nessuna partecipazione ai talk show televisivi, come sottoscritto dal regolarmento firmato da tutti i grillini. Confidiamo nella prossima”.

E così, se la Santanché si chiede se “questa sia vera democrazia”, la D’Urso ribadisce il dovere morale che ha verso la “ggente”:

“Sono le cameriere della mensa di Cologno a chiedermi chiarezza”.

Capite che, finché Grillo le mostrerà il suo tallone di Achille, lei potrà andare avanti così all’infinito? La cosa più scandalosa è che il Pd e i suoi simpatizzanti chiedano asilo catodico alla D’Urso, accettando di formare un fronte comune. Della serie, ciascuno della vecchia guardia fa i suoi interessi (che per una volta coincidono con quelli dell’altro).

Barbara D'Urso