Home Rai 1 Blocco dell’informazione – Garimberti, deluso e rigido nell’applicazione

Blocco dell’informazione – Garimberti, deluso e rigido nell’applicazione

Il blocco dei palinsesti informativi in RAI genera reazioni che non conoscono tregua. E così, tocca a Paolo Garimberti, presidente della RAI, dire la sua, dopo essere stato accusato di passività da parte dei conduttori (che si sono levati con un coro di no nei confronti del nuovo regolamento di applicazione della par condicio) .

pubblicato 12 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:36


Il blocco dei palinsesti informativi in RAI genera reazioni che non conoscono tregua. E così, tocca a Paolo Garimberti, presidente della RAI, dire la sua, dopo essere stato accusato di passività da parte dei conduttori (che si sono levati con un coro di no nei confronti del nuovo regolamento di applicazione della par condicio) . Oggi, infatti, Garimberti ha avuto mandato unanime dal consiglio di amministrazione del servizio pubblico radiotelevisivo, di esprimere alla Commissione di Vigilanza tutte le problematiche e le criticità del regolamento che è stato approvato.

Si tratta di una serie di osservazioni che hanno carattere espressamente giuridico, altre che si rivolgono allo spettatore, che dovrebbe essere costretto a veder solo tribune elettorali anziché informazione e approfondimento; a tutto ciò si accompagnano appunti sul danno economico derivante dall’applicazione del regolamento.

Ecco le dichiarazioni del Presidente della RAI, nel dettaglio (via Repubblica:

Innanzitutto ci sono problemi di ordine giuridico: secondo il nostro ufficio legale, potrebbero esserci profili di contrasto con la legge 28/2000, ribaditi anche da una sentenza della Corte Costituzionale del 2002

.

Le criticità, poi, riguardano la Rai, in termini di gestione dei palinsesti, che devono essere completamente rivisti; di danni economici, che non abbiamo quantificato ma sono sicuramente notevoli; di autonomia del lavoro giornalistico, che vogliamo difendere perchè riteniamo che i conduttori siano responsabili e in grado di assicurare l’equilibrio nelle loro trasmissioni, anche in momenti delicati come le vigilie elettorali. E non dimentichiamo il rispetto nei confronti del pubblico, che ha diritto a non vedere solo tribune.

Non si può pensare che gli effetti di un simile regolamento possano essere attenuati da interpretazioni delle norme fatte dalla Rai. L’azienda applicherà letteralmente le norme della Vigilanza, è la Vigilanza che deve decidere se vanno bene o no. Sono profondamente deluso da questa normativa e dunque sarà tanto più assoluta e totale la rigidità nell’applicarla.

Rai 1