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Stasera torna Terra! su Canale5, il giornalismo fatto con passione di Toni Capuozzo e Sandro Provvisionato

Con la puntata di questa sera, giovedì 14 gennaio, prende il via la stagione 2010 di Terra!, il settimanale del Tg5 a cura di Toni Capuozzo e Sandro Provvisionato, in onda come di consueto in seconda serata su Canale5. E possiamo dire senza paura di essere smentiti che Terra! è uno dei migliori programmi di

pubblicato 14 Gennaio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 19:25


Con la puntata di questa sera, giovedì 14 gennaio, prende il via la stagione 2010 di Terra!, il settimanale del Tg5 a cura di Toni Capuozzo e Sandro Provvisionato, in onda come di consueto in seconda serata su Canale5. E possiamo dire senza paura di essere smentiti che Terra! è uno dei migliori programmi di approfondimento giornalistico in onda sulla tv generalista, nonostante sia spesso snobbato a favore di programmi più pubblicizzati e che tentano di fare “scalpore”. In Terra! la professionalità e la passione dei suoi curatori e della redazione tutta – Marco Corrias, Sabina Fedeli, Anna Migotto – è evidente in ogni servizio che viene realizzato.

Nella puntata di questa sera, Sandro Provvisionato, dall’Arcivescovado di Milano, prende spunto dalla polemica innescata dalla Lega a proposito delle parole del cardinale Dionigi Tettamanzi su immigrazione e accoglienza, per dare il via al nuovo appuntamento dedicato alla convivenza possibile e impossibile tra comunità italiana e migranti. Un argomento tornato prepotentemente alla ribalta dopo i recenti fatti di Rosarno.

Apre un servizio di Maria Grazia Loiero, che documenta la situazione di Rosarno ad una settimana dai disordini, sulla cui origine sembra più che realistico il coinvolgimento della ‘Ndrangheta. A seguire, Marco Corrias, da Prato, accende l’attenzione sulla difficile convivenza tra italiani e cinesi. Una situazione esplosiva, dovuta soprattutto al numero di immigrati – 25mila- che rende, quella pratese, una delle comunità cinesi più grandi d’Europa.

Anna Migotto e Sabina Fedeli, infine, raccontano i problemi – ma anche gli sforzi tesi all’integrazione – di uno dei luoghi simbolo della multietnicità e multiculturalità milanese: Viale Padova. Una strada rettilinea, lunga circa quattro chilometri, in cui risiedono una cinquantina di comunità differenti, con due moschee e tre chiese. Un microcosmo difficile in cui è però possibile ravvisare, nelle storie comuni di molti dei suoi abitanti, la voglia di riuscire a convivere serenamente con il prossimo, qualunque sia il paese d’origine o il credo religioso.