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TvBlog consiglia: Glee, a Natale su Fox

Il regalo che Fox (canale 110 di Sky) mette sotto l’albero a tutti i suoi telespettatori si chiama “Glee”, il telefilm-evento dell’anno, in onda in anteprima oggi alle 15 ed in replica alle 21. Quello di Natale sarà un assaggio: per vedere il resto della serie, dovremo aspettare il 21 gennaio.S’è detto tanto, in questi

pubblicato 25 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:03


Il regalo che Fox (canale 110 di Sky) mette sotto l’albero a tutti i suoi telespettatori si chiama “Glee”, il telefilm-evento dell’anno, in onda in anteprima oggi alle 15 ed in replica alle 21. Quello di Natale sarà un assaggio: per vedere il resto della serie, dovremo aspettare il 21 gennaio.

S’è detto tanto, in questi mesi, di “Glee”: esordito il 19 maggio su Fox America, subito dopo la finale di “American Idol”, il primo episodio ha registrato oltre nove milioni di telespettatori, assestandosi, una volta tornato con nuove puntate in autunno, intorno ad una media di più di sette milioni di persone, confermandosi come una delle nuove serie più viste dell’anno (se escludiamo i numeri record degli show della Cbs).

Ambientato in Ohio, a Lima, e nello specifico nella William McKinley High School, la serie inizia quando il professore di spagnolo Will (Matthew Morrison, con alle spalle una ricca carriera a Broadway) decide di prendere le redini del glee club, ovvero del coro scolastico di cui fece parte da giovane, reclutando un piccolo gruppo di ragazzi non proprio amatissimi dai loro coetanei, ma dotati di un eccezionale talento.

Glee, la nuova musical comedy in onda su Fox

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Facciamo così la conoscenza di Rachel (Lea Michele, candidata ad un Golden Globe per questo ruolo e già vincitrice di un Satellite Award e di un Grammy), ambiziosa ed incompresa cantante con un carattere fin troppo da diva; di Kurt (Chris Colfer), tanto bravo quanto attento ai dettagli della moda; e di Artie (Kevin McHale, visto nella prima stagione di “True Blood”), chitarrista costretto da quando era piccolo sulla sedia a rotelle.

Insieme a loro, Mercedes (Amber Riley), la voce black del gruppo, e Tina (Jenna Ushkowitz, che aveva già lavorato nei musical proprio con la Michele), ragazza balbuziente che riesce a sconfiggere questo problema col canto. Un gruppo di “perdenti”, o meglio “loser”, come suggerisce la posizione della mano a mò di “L” che si vede nelle foto promozionali, nell’imitare il tipico gesto americano per sbeffeggiare qualcuno.

Per formare un glee club, però, servono almeno dodici elementi, motivo per cui Will proverà a rendere il gruppo più popolare chiedendo di farne parte a Finn (Cory Monteith), quarterback del liceo fidanzato con Quinn (Dianna Agron), a capo delle cheerleader “Cheerios”.

Proprio le cheerleader fanno capo a Sue Silvester (Jane Lynch, vista numerose volte al cinema ed in tv, come in “Due uomini e mezzo” e “Party down”, anche lei candidata al Golden Globe per questo ruolo e vincitrice del Satellite Award), il vero spauracchio del glee club. Se questo dovsse formarsi, infatti, a lei ed alle sue ragazze andrebbero meno fondi scolastici, motivo per cui Sue si opporrà fin da subito a Will e chiederà a Quinn di entrare a far parte del gruppo per sabotarlo dall’interno.

“Glee”, però, segue anche le vicende personali dei suoi protagonisti, ed in particolare di Will: sposato con Terri (Jessalyn Gilsig, la madre di Claire in “Heroes”), la loro storia sarà in crisi fin dall’inizio, ed a peggiorare le cose ci penserà una collega di lui, Emma (Jayma Mays, anche lei in “Heroes”, dove nella prima –e quarta– stagione era Charlie), ossessionata dall’igiene e, ben presto, anche da Will.

Dietro a questo progetto, che inizialmente sarebbe dovuto essere un film per il cinema, un nome che è un garanzia: Ryan Murphy, creatore di “Nip/Tuck” ma anche del teen drama “Popular”, a cui sembra chiaramente ispirarsi la sua nuove creatura, supportata stavolta da un cast di artisti a tutto tondo, capaci non solo di recitare, come richiesto da copione.

In “Glee”, infatti, non si vive solo di emozioni, risate o colpi di scena, ma anche di musiche e coreografie: le musiche sono quelle dei brani più famosi d’America, da successi amarcord -come “Don’t stop believing”, il primo brano eseguito ufficialmente dai protagonisti- alle più recenti uscite -e qui dobbiamo citare, tra gli altri, nomi come Beyoncè, Kanye West e Rihanna-. Le coreografie, invece, appartengono a Zach Woodlee, che per ogni episodio ha preparato dai cinque agli otto pezzi.

La morale di questo show è molto semplice: il successo costa fatica, ma se hai talento non ci sarà sberleffo che ti impedirà di sfondare. E già alla fine di questa prima puntata ci domanderemo se i “loser” siano davvero i componenti del glee club o chi li guarda con disprezzo.

Unendo il teen drama alla comedy, in “Glee” si prende totalmente atto del ritorno in voga del genere musical, dopo anni in cui molte serie televisive hanno cercato timidamente -ma a volte con risultati eccellenti: vero, “Buffy”?- di proporre episodi cantati e ballati. Il risultato è una miscela esplosiva, che più che coinvolgere immediatamente appassiona e incuriosisce fino alla puntata successiva.

Nonostante la media di ascolti non proprio da record (anche se prima di trarre conclusioni preferiamo aspettare la seconda parte della stagione, quando la serie sarà affiancata ancora ad “American Idol”), la mania di “Glee” è dilagata da subito, grazie al passaparola, all’hype via internet ed alla distribuzione immediata del primo volume della colonna sonora, che in breve tempo ha raggiunto le 400mila copie.

Da noi, “Glee” domenica scorsa ha immobilizzato Galleria Sordi a Roma, con un flash mob che ha anticipato lo spirito dello show di fronte a numerosi abitanti della capitale. E voi, siete pronti a scartare il regalo più “gleeful”, gioioso, del 2009?



Glee
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