Home Luca Sardella a TvBlog: le soddisfazioni da cantante, la Tv su Rete 4, la Rai e l’amore per le piante

Luca Sardella a TvBlog: le soddisfazioni da cantante, la Tv su Rete 4, la Rai e l’amore per le piante

L’intervista al più celebre conduttore-cantante-botanico del piccolo schermo italiano

di Hit
pubblicato 6 Settembre 2020 aggiornato 21 Gennaio 2021 19:24

Ha da poco terminato il suo percorso nel sabato mattina di Rete 4 con la rubrica Sempre verde, che tornerà da ottobre nella medesima collocazione e rete. Con Luca Sardella parleremo di questo suo programma, di quel che sarà, ma anche di quel che è stato (e per fare questo dovremo parlare di Rai) in una chiacchierata a tutto tondo.

Che sta facendo adesso Luca Sardella ?

In questo periodo è come se avessi vinto due volte il Festival di Sanremo. Il brano più cantato in Italia è Spettacolare Ghiacciato, che accompagna gli spot dell’Amaro del capo (oltre ad aver scritto e cantato il brano insieme a Daniela mia figlia siamo anche nella scena dello spot dal mio terrazzo romano). Questo brano ha ricevuto il primo premio radiofonico nazionale,come spot. Poi a Battiti Live è arrivato anche un importante riconoscimento. Dopo queste soddisfazioni io e mia figlia Daniela stiamo ottenendo lo stesso successo con lo spot Elisir San Marzano con un brano tutto nostro che cantiamo insieme. Insomma sono tornato al mio primo amore, la canzone e sono felice. Proprio in questo periodo sto finendo il nuovo CD e sono piacevolmente sorpreso dal grande interesse che i media stanno avendo su di me e su questi miei nuovi passi professionali.

Come sarà Sempre verde e quale sarà la sua scansione di messa in onda ?

Sempre Verde cercherà -come sempre-, di incuriosire il pubblico, provando a scovare ciò che gli altri programmi trascurano. Io cerco di puntare la mia lente di ingrandimento sui luoghi, i fatti, i personaggi che sembrano piccoli e poco significanti, ma di cui poi si scopre la grandiosità di ciò che la nostra bella Italia nasconde. Abbiamo finito da poco il nostro ciclo ma il grande direttore di Rete 4 Sebastiano Lombardi, da me molto stimato, sta decidendo la data di partenza della nuova serie. Sarà sempre settimanale ed andrà in onda di sabato a pranzo. Una parola sul direttore, ha saputo stravolgere una rete che sembrava arenata su sabbie mobili, invece oggi è diventato un canale straordinario e molto seguito. Complimenti.

Quali sono i punti più importanti che devono uscire in programmi come questi ?

La terra sta soffrendo, per non dire che sta morendo. Tre miliardi di miliardi di piante sul pianeta (da un recente censimento) che vuol dire circa 400 piante a disposizione per ognuno di noi. Non molto tempo fa erano circa 600. Piante che si ammalano, piante che vengono tagliate per scopi commerciali, incendi e per queste ragioni tenderanno sempre a diminuire, anche perché gli alberi ripiantati sono molto inferiori a quelli persi. La paura arriverà se le piante pro capite scenderanno a 200. Senza le piante muore la vita. Il mio scopo è quello di stimolare l’amore ed il rispetto verso la natura. Anche le nostre città hanno troppo cemento, molti terrazzi e balconi tristi e senza una pianta. Insomma cercare di arrestare la perdita e incrementare il numero di piante almeno in Italia.
Servirebbero programmi in prima serata come succede in Inghilterra e in altri posti del mondo che parlassero di questi temi .

C’è un po’ d’inflazione di programmi di questo tipo ora in televisione, come si differenzia il tuo programma rispetto agli altri e quali altri programmi segui su altre reti che parlano di questi temi ?

Sinceramente navigo su programmi americani, inglesi e di altri canali internazionali non solo italiani. Da noi c’è molta ripetizione e si finisce sempre a parlare delle stesse cose da anni e non fare mai qualcosa di diverso . Il nostro mondo è vastissimo, complesso e fatto di misteri affascinanti che purtroppo restano seppelliti e mai portati a galla. Dovremmo spaziare e scavare nell’ecologia, biologia e in tutto ciò che è presente nell’universo e che condiziona la nostra vita e quella delle nostre piante. Non dimentichiamo che i vegetali non camminano come noi, ma sono perfetti a muoversi nel terreno, nell’aria, ad avere un loro linguaggio. Le piante hanno una loro intelligenza diversa dalla nostra. Sono i fiori a scegliere l’ape giusta per ricevere e regalare il polline. Se quell’ape piace riceve un po’ di caffeina che servirà a farla tornare.

Chi stimi di più fra i tuoi colleghi conduttori di programmi di agricoltura, territorio ed ambiente ?

Sono tutti bravi conduttori, ma secondo me per tirare fuori ogni volta qualcosa di forte e di utile dal pianeta servirebbero poche trasmissioni, però condotte da grandi esperti. Certo se il grande esperto è anche un uomo di spettacolo allora si fa centro. Questi sono stati gli ingredienti del mio successo e che dopo circa 40 anni sono sempre in quella scatoletta. Un esempio di un mese fa: su Sorrisi esce in copertina il mio viso e una piccola scritta … Se avete problemi con le piante scriveteci, Luca Sardella vi risolverà ogni problema. E’ arrivata una valanga di lettere che ha lasciato di stucco anche il direttore. Poi la gente si fida di me perché sono un esperto tecnico, quindi per strada mi fermano mi fanno domande ed io so dare soluzioni. Insomma sulla strada devi essere identico alla TV. Se non fossi preparato, rinuncerei a condurre questo tipo di programmi.

Hai condotto in passato Linea verde orizzonti ma mai Linea verde, mi riferisco all’appuntamento principale della domenica mezzogiorno, come mai? Ci sei mai stato vicino a condurlo ?

Si, Linea Verde Orizzonti , un solo anno. I più grandi ascolti mai fatti da quella trasmissione. Arrivai fino al 27% di share superando anche il TG. Linea Verde vero mai condotta, si parlava di me, ma poi non se ne fece nulla. Non conosco le ragioni.

Il tuo più grande successo televisivo è stato forse La vecchia fattoria, come nacque e come mai terminò nonostante i buoni dati di ascolto ?

La Vecchia Fattoria nacque durante il programma sui condomini condotto da Magalli (Servizio a domicilio, ndr). Andava male e mi chiamô il grande Zucchelli dei palinsesti. Mi propose una sfida contro tutti i colossi delle varie reti. Io, senza esitare, accettai subito. Mi chiesero almeno di arrivare a 16/18%. Io arrivai al 30 (anche con le repliche). Vincevo su tutti e molti programmi con grandi conduttori furono costretti a chiudere. Agostino Saccà, direttore di Rai1, coinvolse gli studenti universitari (Scienza della comunicazione) per studiare questo fenomeno veramente importante. Programma ideato da me e nato in RAI. Questo mi faceva felice. Perché lo hanno chiuso? Credo perché volevano partire con la Prova del cuoco. Volevano che la conducessi io, ma mi rifiutai, non era nelle mie corde.

Collabori anche con Antonio Ricci e la sua Striscia la notizia, come è nato il vostro incontro e ci sarai anche nella nuova edizione in partenza questo mese ?

Ricci è il grande dei grandi. Lo conobbi grazie alla Vecchia Fattoria. Ha fiuto. Un giorno mi dissero che in una intervista Ricci disse che della TV gli piaceva il TG, qualche pubblicità e Luca Sardella. Lo ringraziai e lui inventò Speranza Verde, lungimirante, capiva che questo settore era in ascesa e che questa rubrica avrebbe potuto diventare un fiore all’occhiello come lo è diventato. Si, partirò il 3 di ottobre (sabato) e spero di ripetere il successo di questi anni.

Che ne pensi della Rai di oggi, tu che sei nato in quella azienda ?

La RAI è una grande azienda con una lunga straordinaria storia. La RAI di oggi purtroppo non riesce a pianificare nulla per il continuo e veloce cambiamento di direttori e dirigenti chiave. È importante avere un punto di riferimento duraturo e seminare insieme in una squadra per poi raccogliere i frutti.

C’è un sogno nel cassetto per Luca Sardella ?

Il mio sogno è riuscire a far partire un programma in prima serata. Ho dei progetti fantastici. Già lo scorso anno con il direttore di Rete 4 stavamo per iniziare una grande avventura. Spero solo che il tutto sia solo rimandato e spero soprattutto che passi questa pandemia, molto dipende anche da noi .

Rete 4