Home Notizie Barbara d’Urso “contro” Techetecheté: “Bizzarro mettere i miei seni al vento senza oscurarli”

Barbara d’Urso “contro” Techetecheté: “Bizzarro mettere i miei seni al vento senza oscurarli”

Barbara d’Urso commenta i suoi “seni al vento” trasmessi da TecheTecheTé.

pubblicato 4 Settembre 2020 aggiornato 12 Ottobre 2020 17:12

Barbara d’Urso “contro” Techetecheté. Il 30 agosto scorso è andata in onda una puntata del programma di Rai1 dedicata agli esordi televisivi dei personaggi tv, e non poteva certo mancare quello della conduttrice di Mediaset che alla fine degli anni Settanta ha mosso i primi passi proprio in Rai. Lo spezzone scelto dall’autore Fausto Massa era relativo al 1978. Ma ora d’Urso, tramite La Stampa, commenta così quest’episodio:

“Io non mi arrabbio mai. Non l’ho visto, ma so che era un Techetecheté, trasmissione che io amo moltissimo, sugli esordi dei personaggi. Ma il mio esordio in Rai non è stato certo quella comparsata, quanto una prima serata insieme a Rita Pavone ma anche un programma con Pippo Baudo. Quindi ho trovato bizzarro mettere come mio esordio quello spezzone di repertorio con i miei seni al vento e senza nemmeno oscurarli, come sarebbe giusto in una prima serata. Noi a Mediaset non lo avremmo fatto”.

Durante l’intervista rilasciata alla giornalista Maria Corbi, la conduttrice (prossima al rientro nel palinsesto di Canale 5) ha smentito l’avvicendamento a Domenica Live: “Veramente? Dicono così? Che mi stanno per togliere Domenica Live? Solo chiacchiere. Io sorrido“.  E poi risponde alle critiche. Quella quella di “regina del trash”:

“La mia televisione è pop. Io faccio informazione popolare e ne sono orgogliosa. Chi dice che lo faccio in maniera trash forse vorrebbe essere al mio posto”.

La preghiera, tanto criticata, con Salvini? La rifarebbe. “E lo avrei fatto con chiunque me lo avesse chiesto in un momento come quello, dove eravamo travolti dal dolore di tanti morti. Non ho né bestemmiato né insultato, né offeso e nemmeno pronunciato frasi razziste o omofobe, ho solo detto una preghiera. E credo di avere il diritto di farlo“.