Home Cielo Tiny House – Piccole case per vivere in grande: l’incubo di Rebecah e Ben

Tiny House – Piccole case per vivere in grande: l’incubo di Rebecah e Ben

Una truffa bella e buona per due protagonisti del programma, che li ha visti finire sul lastrico e senza casa

pubblicato 24 Luglio 2020 aggiornato 29 Agosto 2020 23:00

Sarebbero dovuti essere due dei protagonisti di Tiny House – Piccole case per vivere in grande Rebecah e Ben, coppia di coniugi giovanissimi, originaria di Los Angeles, che da tempo sognava di abbandonare la metropoli per rifugiarsi nel confort di una casa tanto piccola quanto accogliente quali quelle proposte dal programma. Purtroppo, però, il loro sogno si è infranto presto trasformandosi in un incubo bello e buono.

Affinché possiate comprendere cosa sia accaduto, è doveroso spiegarvi come funzioni il programma. Tiny House – Piccole case per vivere in grande, secondo il magazine Indie Wire, gestirebbe tutta la sua pre-produzione cercando famiglie già proprietarie di case minuscole da inserire nel programma. Di fatto, quindi, tutte le coppie che vediamo alla ricerca di una casa in ogni singolo episodio del docu-reality, sarebbero in realtà già proprietarie di una Tiny House, e fingerebbero di cercarne una da acquistare – la loro – soltanto per permettere allo show di avere un senso. Di conseguenza, però, c’è anche chi se ne approfitta, come purtroppo accaduto a scapito di Rebecah e Ben.

Come raccontato sempre dal magazine Indie Wire, il cantautore e compositore Ben aveva deciso di trasferirsi con la sua famiglia al completo in una casa piccolissima, e di abbandonare L.A per inseguire i suoi sogni e la sua carriera da cantante a Nashville. Tuttavia, Rebeccah e Ben si sarebbero imbattuti in un finto costruttore di Tiny House che avrebbe promesso loro la costruzione di una piccola casa da sogno semi-gratuita in cambio della loro partecipazione al programma. I due, anche genitori di due piccole bimbe, hanno immediatamente accettato quella che poteva sembrare una splendida opportunità senza accorgersi della truffa, finché l’impresario al quale si erano affidati non ha incominciato a chiedere loro altissimi acconti bancari:

“Dopo aver pagato più di 47,000 dollari, abbiamo incominciato a insospettirci. Così abbiamo iniziato a chiamarlo per chiedergli di mostrarci quanto era riuscito a costruire in quasi un anno di lavori, ma Mike (questo il nome dell’impresario truffatore) ha smesso di risponderci, finendo con l’essere sempre irraggiungibile. […] Non ci eravamo accorti di nulla prima perché Mike ci aveva già mostrato la collocazione della nostra futura casa, più di 70 materiali acquistati appositamente per costruirla, e ci aveva anche già fatto compilare diversi documenti per confermare il nostro cambio di residenza da Los Angeles a Nashville” ha spiegato Ben a Indie Wire.

Un incubo purtroppo terminato nel peggiore dei modi per i due coniugi, che soltanto dopo essere finalmente riusciti a contattare la produzione del programma hanno avuto la conferma dell’inganno. Dal canto suo, Tiny House – Piccole case per vivere in grande ha voluto condividere anche pubblicamente un messaggio di scuse sui suoi account social per chiarire una volta per tutte come siano effettivamente andate le cose. Sulla sua pagina Facebook ufficiale, infatti, leggiamo:

“Ci spiace molto informarvi che siano state create online diverse pagine che utilizzano i nostri stessi marchi, le nostre foto, i nostri slogan e che fingono di essere noi. Per favore, prestate molta attenzione. Noi al momento non stiamo cercando nessun’altra famiglia interessata a partecipare al nostro programma, perciò se vi propongono qualcosa di simile sappiate che è una truffa”.

Alla coppia formata da Rebecah e Ben non è rimasto altro che chiedere aiuto agli organi competenti. Di fatto, sono ora rimasti senza casa (avevano ormai venduto la loro precedente abitazione a L.A) e con quasi 50,000 dollari in meno in banca. La difficoltà più grande per loro è stata spiegare l’accaduto alle due piccole figlie. Rebecah e Ben hanno inoltre aperto una raccolta fondi per riuscire a recuperare denaro sufficiente per poter ricominciare da capo.

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